"Le cicatrici dei feroci crimini della Seconda Guerra Mondiale costituiscono parte della nostra storia".
Lo dice il Presidente Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo,sottolineando "anche la strage di italiani", nel dopoguerra, e "le sofferenze di decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare case e lavoro a Trieste,Istria e Fiume" La risposta "agli orrori del Novecento è stata l'Europa della pace,della democrazia,della libertà,del rispetto delle identità culturali. Un impegno che non può mai venir meno", conclude Mattarella .
Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo (testo integrale)
«Le cicatrici dei feroci crimini nella Seconda Guerra Mondiale - che nel dopoguerra si tradussero anche in una strage di italiani, e che si accompagnarono alle sofferenze di decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare case e lavoro nella zona di Trieste, in Istria, a Fiume e nelle coste dalmate - costituiscono parte della nostra storia.
L'Italia, con la sua accoglienza, ha testimoniato con forza ai propri Concittadini, originari delle terre del "confine orientale" e vittime delle dure conseguenze del conflitto mondiale, la solidarietà e la vicinanza alla tragedia che hanno subito.
Ai familiari delle vittime, ai sopravvissuti di quegli anni, ai loro familiari, rinnovo i sentimenti di fratellanza della Repubblica.
Reiterare la memoria di quei fatti, contribuire ad una lettura storica corretta e condivisa è il contributo prezioso di tante associazioni degli esuli e delle comunità giuliano-dalmate e istriane, base di una autentica riconciliazione che allontani per sempre la sofferenza delle spaventose violenze del passato, delle criminali pulizie etniche, dei lutti indelebilmente impressi nelle nostre comunità.
L'Europa della pace, della democrazia, della libertà, del rispetto delle identità culturali, è stata la grande risposta agli orrori del Novecento, dei quali le foibe sono state una drammatica espressione.
Un impegno che - a 70 anni dal Trattato di Pace che mise fine alla tragica guerra scatenata dal nazifascismo - non può venire mai meno per abbattere per sempre il fanatismo, padre della barbarie e della crudeltà che si nutrono dell'odio».
Lo dice il Presidente Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo,sottolineando "anche la strage di italiani", nel dopoguerra, e "le sofferenze di decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare case e lavoro a Trieste,Istria e Fiume" La risposta "agli orrori del Novecento è stata l'Europa della pace,della democrazia,della libertà,del rispetto delle identità culturali. Un impegno che non può mai venir meno", conclude Mattarella .
Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo (testo integrale)
«Le cicatrici dei feroci crimini nella Seconda Guerra Mondiale - che nel dopoguerra si tradussero anche in una strage di italiani, e che si accompagnarono alle sofferenze di decine di migliaia di famiglie costrette ad abbandonare case e lavoro nella zona di Trieste, in Istria, a Fiume e nelle coste dalmate - costituiscono parte della nostra storia.
L'Italia, con la sua accoglienza, ha testimoniato con forza ai propri Concittadini, originari delle terre del "confine orientale" e vittime delle dure conseguenze del conflitto mondiale, la solidarietà e la vicinanza alla tragedia che hanno subito.
Ai familiari delle vittime, ai sopravvissuti di quegli anni, ai loro familiari, rinnovo i sentimenti di fratellanza della Repubblica.
Reiterare la memoria di quei fatti, contribuire ad una lettura storica corretta e condivisa è il contributo prezioso di tante associazioni degli esuli e delle comunità giuliano-dalmate e istriane, base di una autentica riconciliazione che allontani per sempre la sofferenza delle spaventose violenze del passato, delle criminali pulizie etniche, dei lutti indelebilmente impressi nelle nostre comunità.
L'Europa della pace, della democrazia, della libertà, del rispetto delle identità culturali, è stata la grande risposta agli orrori del Novecento, dei quali le foibe sono state una drammatica espressione.
Un impegno che - a 70 anni dal Trattato di Pace che mise fine alla tragica guerra scatenata dal nazifascismo - non può venire mai meno per abbattere per sempre il fanatismo, padre della barbarie e della crudeltà che si nutrono dell'odio».
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