mercoledì, febbraio 15, 2017
La denuncia di Marco Zanni, europarlamentare di Gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà. 

WSI - Italia commissariata? Ormai se ne parla ogni giorno. Quasi in contemporanea con la pubblicazione di un articolo che ha parlato praticamente di una bomba del valore di oltre 400 miliardi di euro pronta a essere sganciata sul sistema bancario italiano, Marco Zanni, europarlamentare di Gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà, ex M5S, lancia l’alert sulla possibilità che la Germania cerchi di commissariare l’Italia entro il 2017. Anche Zanni si riferisce al pericolo nascosto in un emendamento all’articolo 507 del Regolamento sui requisiti patrimoniali delle banche, che impongono alle banche di disporre di capitali aggiuntivi (che non possiedono) per poter garantire i titoli di Stato italiani.

Così Zanni agli inizi di febbraio, nel corso di un’intervista rilasciata a ByoBlu: “Di fatto è un tentativo che denunciammo già dal 2014 da quando ho iniziato ad occuparmi di regolazione bancaria a livello europeo e di tutto quel pacchetto regolamentare che noi in Italia — purtroppo a nostro discapito — abbiamo imparato a conoscere bene e che cade sotto il nome di “Unione Bancaria” o “Banking Union”». Alla richiesta del giornalista Claudio Messora di spiegare cosa si intende per Unione Bancaria, Zanni ricorda: È un insieme di regole per le banche dell’Eurozona eurozona, che si basa principalmente su tre pilastri. Il primo pilastro è quello della super-visione unica delle grandi banche all’interno dell’Eurozona, con l’istituzione del “Single Supervisory Mechanism”, cioè quel braccio della BCE che deve supervisionare la corretta applicazione delle regole e la corretta patrimonializzazione delle banche. Il secondo pilastro, quello che abbiamo ahimè imparato a conoscere meglio, è quello del “Meccanismo di Risoluzione Unico”, di cui fa parte la famosa regola del bail-in Dalle parti di Arezzo, di Ferrara, di Chieti… (riferimento alle quattro banche sull’orlo del collasso Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara, salvate in extremis a danno dei loro azionisti e detentori di obbligazioni subordinate)Il terzo pilastro – che non è ancora stato istituito – è quello di un’assicurazione comune sui depositi di tutte le banche che cadono sotto questo cappello”. Ora, fa notare Zanni, da quando questo sistema sta entrando in vigore, ovvero dal 2014, “queste regole sono state plasmate per distruggere il sistema bancario italiano e spingere il nostro Paese a dover richiedere aiuto a istituzioni europee che – purtroppo – abbiamo imparato a conoscere bene. Da una parte la Banca Centrale Europea, attraverso l’OMT, Outright Monetary Transactions, che è la traduzione pratica di quel “whatever it takes” detto fin dal 2012 da Mario Draghi, cioè il fatto che la BCE farà di tutto per salvare l’euro. Dall’altra parte una richiesta di aiuto al “MES”, il “Meccanismo Europeo di Stabilità”(..) “Quest’attacco all’Italia — continua Zanni — è partito attraverso questo insieme di regole che si chiama “Unione Bancaria”. E poche settimane fa è stato fatto un passettino in avanti per affossare ancora di più il sistema bancario italiano, per attaccare i titoli del nostro debito pubblico e costringere inevitabilmente il governo italiano a intraprendere due strade, che portano entrambe inevitabilmente al commissariamento da parte della troika“.  ​

Secondo Zanni, sull’Italia incombono: “l’attacco, la speculazione sul debito pubblico e quindi la richiesta di Omt, con conseguente arrivo della Troika”, o in alternativa “il collasso inevitabile del sistema bancario italiano, con la richiesta di ricapitalizzazione del sistema tramite il Mes, quindi le condizionalità annesse e infine l’arrivo della Troika”. Per l’europarlamentare ex grillino: “Questo è quello che sta succedendo oggi all’interno delle istituzioni europee, nel più totale silenzio dei nostri media”.


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