Avviso di garanzia per l'ex presidente della Camera, che commenta: "Atto dovuto. Ho piena fiducia nell'operato della magistratura".
L'ex presidente della Camera e leader di An Gianfranco Fini è indagato per riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a sequestrare beni per 5 milioni alla famiglia di Elisabetta Tulliani, compagna di Fini. L'avviso e il sequestro ai Tulliani seguono gli arresti di dicembre per Francesco Corallo, Rudolf Theodor, Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Laboccetta, per associazione a delinquere dedita a peculato, riciclaggio, evasione fiscale.
Gli investigatori ritengono che i sei appartengano a un'associazione a delinquere transnazionale dedita al peculato, al riciclaggio e alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L'associazione a delinquere avrebbe ottenuto profitti che secondo gli investigatori, sarebbero stati utilizzati da Corallo in attività economiche e finanziarie e in acquisizioni immobiliari. I profitti sarebbero stati destinati anche ai membri della famiglia Tulliani.
Il coninvolgimento di Fini era già emerso nella vicenda della casa di Montecarlo
Il nome di Fini è legato a quello dei Tulliani dalla vicenda della casa di Montecarlo. L’immobile era stato lasciato in eredità ad An, nel 1999, dalla contessa Anna Maria Colleoni “per la giusta battaglia”. An, nel 2008, sotto la guida di Fini, ha però venduto l’appartamento per 300 mila euro - un prezzo ritenuto troppo basso per il mercato - alla Printemps Ltd riconducibile a Giancarlo Tulliani, proprio l’ex genero di Fini.
L'ex presidente della Camera e leader di An Gianfranco Fini è indagato per riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a sequestrare beni per 5 milioni alla famiglia di Elisabetta Tulliani, compagna di Fini. L'avviso e il sequestro ai Tulliani seguono gli arresti di dicembre per Francesco Corallo, Rudolf Theodor, Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Laboccetta, per associazione a delinquere dedita a peculato, riciclaggio, evasione fiscale.
Gli investigatori ritengono che i sei appartengano a un'associazione a delinquere transnazionale dedita al peculato, al riciclaggio e alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L'associazione a delinquere avrebbe ottenuto profitti che secondo gli investigatori, sarebbero stati utilizzati da Corallo in attività economiche e finanziarie e in acquisizioni immobiliari. I profitti sarebbero stati destinati anche ai membri della famiglia Tulliani.
Il coninvolgimento di Fini era già emerso nella vicenda della casa di Montecarlo
Il nome di Fini è legato a quello dei Tulliani dalla vicenda della casa di Montecarlo. L’immobile era stato lasciato in eredità ad An, nel 1999, dalla contessa Anna Maria Colleoni “per la giusta battaglia”. An, nel 2008, sotto la guida di Fini, ha però venduto l’appartamento per 300 mila euro - un prezzo ritenuto troppo basso per il mercato - alla Printemps Ltd riconducibile a Giancarlo Tulliani, proprio l’ex genero di Fini.
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