martedì, marzo 28, 2017
In esclusiva per Lpl News24, il giornalista accusa il Vescovo Peric di essere "venuto meno ai suoi doveri pastorali". Poi un appello: "Aiutatemi" a costruire il primo Pronto Soccorso in Bosnia Erzegovina.

Intervista di Dario Cataldo

Paolo Brosio, giornalista e scrittore racconta in esclusiva a LPL News24 qual è il suo punto di vista sulle dinamiche pastorali a Medjugorje. "Un gregge senza Pastore rischia di perdersi, perché le dichiarazioni contro Medjugorje, provocano diffidenza" afferma lo scrittore, il quale lamenta delle carenze da parte del Vescovo Ratko Peric. Diamo il benvenuto a Paolo Brosio.

Il Vescovo di Varsavia e Praga Henryk Hoser è partito per il viaggio a Medjugorje, non per indagare sulla veridicità delle apparizioni ma per offrire una consulenza pastorale affinché i pellegrini possano essere seguiti e guidati al meglio. Lei ritiene che attualmente c’è carenza nel coordinamento delle attività pastorali, tanto da essere necessario un intervento?

“Non è che c’è carenza, non c’è il Vescovo. A Medjugorje, non c’è un vescovo; c’è un vescovo per tutta la Diocesi tranne che per Medjugorje. Non c’è il vescovo per la collina del Podbrdo, non c’è il vescovo per la Montagna della croce – il Krizevac – non c’è il vescovo per la Chiesa di San Giacomo. Non c’è il vescovo - continua il giornalista – per 42 milioni di pellegrini che sono passati da lì in 37 anni. Non c’è un vescovo per quel 1,1 milione di italiani che va lì ogni anno. Non c’è un Pastore perché il Pastore della Diocesi di Mostar, Ratko Perić, va a Medjugorje 1, 2 volte l’anno, per le cresime dei residenti. Non ha mai fatto una catechesi, non ha mai dato un segno di benvenuto, non ha mai celebrato una Messa per i pellegrini, non ha mai confessato un pellegrino dei 42 milioni, neanche uno. A mio giudizio è una cosa gravissima perché è venuto meno ai suoi doveri pastorali. Ha violato i doveri pastorali perché nella Diocesi di Mostar è contemplato anche il flusso di chi va in una Chiesa, senza guardare chi è residente. Va a guardare la carta d’identità? Quindi, un gregge senza Pastore rischia di perdersi, perché le dichiarazioni contro Medjugorje, provocano diffidenza anche in altri vescovi, i quali non essendo andati a Medjugorje, e non essendosi fatta un’idea della sua grandezza spirituale, sono reticenti, restii a mandare i propri sacerdoti. Una cosa gravissima. Quando c’è il fuoco ostile del Vescovo diocesano, c’è qualcosa che non va”.

Era il 2010 quando la Santa Sede nominò una speciale commissione dottrinale guidata dal card. Camillo Ruini. Nel 2014 la commissione ha concluso i suoi lavori ed ha sottoposto le proprie conclusioni al Santo Padre, che le ha poi girate alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Ad oggi, la Congregazione non ha adottato una posizione definitiva. Perché tanti dubbi?

“In realtà, come è finita con quella Commissione? Quali sono le conclusioni? Ruini ha iniziato scettico e ha finito estremamente positivo sui frutti spirituali di Medjugorje e sulla veridicità dei primi mesi e anni di apparizioni. Ergo, deduco che il Vescovo di Mostar, esprimendosi così ha anche mancato gravemente nei confronti della Commissione internazionale d’inchiesta. Pur sapendo quali fossero le conclusioni – dichiara lo scrittore – ha sparato a zero, irridendo la fede di più di 40 milioni di pellegrini. Se tu dici che quella donna che appare sulla collina è poco dignitosa, si fa toccare dai pellegrini e getta il velo per terra, io dico: Signore Gesù abbi pietà di noi e soprattutto del Vescovo di Mostar. Per me è una vera e propria bestemmia contro lo Spirito Santo”.

Con la Onlus Olimpiadi del cuore si sta spendendo molto per diverse finalità benefiche. Tra queste, il Progetto Mattone del cuore, che mira alla realizzazione del Primo Ospedale di Pronto Soccorso in Bosnia Erzegovina. A che punto è il progetto che tra l’altro ha ricevuto la Benedizione di Papa Francesco?

“Ci siamo già spremuti e svenati per costruire case per orfani e anziani a Vionica, che è a 4 km da Medjugorje. Un progetto bellissimo: orfani e anziani abbandonati diventano nonni e nipoti. Due case costruite e una terza in costruzione. Poi – sottolinea Brosio – abbiamo accettato questa follia che viene da una profezia di una Mistica di Verona che si chiama Suor Pura Pagani. Mi sono fidato di una mistica morta e volata in cielo e ho accettato questa follia di costruire un Pronto Soccorso ospedaliero in una zona in cui per arrivare all’ospedale di Mostar devi percorrere 40 Km per una strada infernale. Oltre a Medjugorje ci sono i comuni limitrofi – in totale circa 100 mila abitanti – che non hanno nemmeno un Pronto Soccorso. Oltretutto ogni anno va lì 1 milione di italiani e quando capita la frattura di una gamba, di un braccio, una botta alla testa, non si può avere un soccorso immediato perché manca il 118. I milioni di malati che vorrebbero andare a Medjugorje non partono perché non c’è un Pronto Soccorso. A Lourdes c’è, a Fatima c’è, a San Giovanni Rotondo c’è addirittura un Policlinico. A Medjugorje non c’è nulla. Io mi sono impegnato a costruire un 118, portare un’ambulanza dotata di defibrillatore e costruire un Pronto Soccorso di 1000 mq. Lanciamo un appello ai professionisti, ai commercianti e agli imprenditori: aiutateci. Siamo arrivati a più di 200 mila euro. Abbiamo già pagato le prime spese per i permessi. Il mio desiderio è aprire il cantiere entro il 13 ottobre del 2017, per i 100 anni di Fatima. Penso che la Madonna ci darà una mano”.

Nel suo ultimo libro “I misteri di Maria”, si parla di fenomeni straordinari, che non coinvolgono solo i veggenti, ma anche fedeli che si recano in pellegrinaggio nei luoghi mariani. Ha un aneddoto particolare che le è rimasto impresso?

“Più che un aneddoto, il Signore mi ha fatto scoprire 14 guarigioni incredibili; miracoli veri e propri. Come lo chiami quando una persona cieca – con documenti rilasciati da 3 ospedali italiani – nell’ora dell’apparizione trova la vista davanti a me, mentre il sole si stacca dal cielo e scende verso al terra, cominciando a ruotare vorticosamente come a Fatima? Nessuno ha saputo spiegare come mai la retina di una persona divorata da una neurite retrobulbare, si sia ricostituita. Raffaella Mazzocchi, proveniente dai quartieri spagnoli a Napoli, che oggi vive a Ginevra con la sua famiglia. Ecco cosa è Medjugorje, ecco cosa è il Mistero di Maria. Ora – ci anticipa Paolo Brosio – sto scrivendo un nuovo libro '100 anni di apparizioni in Europa. Il filo conduttore che lega tutte le apparizioni da Fatima a Medjugorj'. Uscirà per il periodo natalizio”.


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