Il capitombolo sarà il frutto di quello che il noto strategist ribassista Albert Edwards definisce "l'ennesimo errore storico della Fed".
WSI - Meglio stare alla larga dal mercato obbligazionario americano. Il rialzo imminente del tassi, annunciato pochi giorni fa dal governatore della Fed, Janet Yellen, farà scattare un’ondata di vendite sul mercato del reddito fisso, simile a quello del 1994. Quello che Albert Edwards, noto strategist di SocGen, si aspetta per il mercato del reddito fisso negli Stati Uniti è dunque un vero e proprio bagno di sangue, frutto di quello che lui definisce come “l’ennesimo errore storico della Fed“. Edwards che “Diversamente dalla maggior parte degli altri mercati” si dice, nel lungo periodo, “bullish sul mercato delle obbligazioni”, sostiene che la “Fed ha creato un’altra bolla del credito di massa che, una volta scoppiata, manderà l’economia globale in recessione”. “In confronto, la crisi del 2007/8 crisi finanziaria globale sarà simile a un atterraggio morbido” specifica Edwards, secondo cui “l’accelerazione del rialzo dei tassi porterà in ultima analisi a una recessione globale con il risultato finale che i rendimenti dei bond con scadenza decennale di Stati Uniti, Europa e Giappone convergeranno sotto lo zero”.
Con questa situazione in mente, il suggerimento di di Edwards è comprare obbligazioni a 10 anni sulla debolezza. Tornando alla Fed, qualche giorno fa Janet Yellen ha sciolto ogni riserva, affermando che se non ci saranno impreviste incognite in agguato nell’economia, la settimana prossima la Federal Reserve, quella del 15 marzo, procederà senza indugi a un nuovo rialzo dei tassi d’interesse americani. Una mossa richiesta dallo stato incoraggiante dell’espansione – in particolare dell’occupazione e dell’inflazione – e pronosticata ormai con certezza dai mercati. Yellen ha anche previsto, o meglio confermato, che nelle carte delle Fed c’è una serie di tre strette di un quarto punto entro fine anno, che dovrebbe nei fatti archiviare la lunga campagna di stimolo economico messa in atto per assicurare sostegno a un’espansione sottotono dopo l’uscita dalla crisi del 2008
WSI - Meglio stare alla larga dal mercato obbligazionario americano. Il rialzo imminente del tassi, annunciato pochi giorni fa dal governatore della Fed, Janet Yellen, farà scattare un’ondata di vendite sul mercato del reddito fisso, simile a quello del 1994. Quello che Albert Edwards, noto strategist di SocGen, si aspetta per il mercato del reddito fisso negli Stati Uniti è dunque un vero e proprio bagno di sangue, frutto di quello che lui definisce come “l’ennesimo errore storico della Fed“. Edwards che “Diversamente dalla maggior parte degli altri mercati” si dice, nel lungo periodo, “bullish sul mercato delle obbligazioni”, sostiene che la “Fed ha creato un’altra bolla del credito di massa che, una volta scoppiata, manderà l’economia globale in recessione”. “In confronto, la crisi del 2007/8 crisi finanziaria globale sarà simile a un atterraggio morbido” specifica Edwards, secondo cui “l’accelerazione del rialzo dei tassi porterà in ultima analisi a una recessione globale con il risultato finale che i rendimenti dei bond con scadenza decennale di Stati Uniti, Europa e Giappone convergeranno sotto lo zero”.
Con questa situazione in mente, il suggerimento di di Edwards è comprare obbligazioni a 10 anni sulla debolezza. Tornando alla Fed, qualche giorno fa Janet Yellen ha sciolto ogni riserva, affermando che se non ci saranno impreviste incognite in agguato nell’economia, la settimana prossima la Federal Reserve, quella del 15 marzo, procederà senza indugi a un nuovo rialzo dei tassi d’interesse americani. Una mossa richiesta dallo stato incoraggiante dell’espansione – in particolare dell’occupazione e dell’inflazione – e pronosticata ormai con certezza dai mercati. Yellen ha anche previsto, o meglio confermato, che nelle carte delle Fed c’è una serie di tre strette di un quarto punto entro fine anno, che dovrebbe nei fatti archiviare la lunga campagna di stimolo economico messa in atto per assicurare sostegno a un’espansione sottotono dopo l’uscita dalla crisi del 2008
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