Le unità di elites dell'esercito siriano "Tigri", con il supporto dell'aviazione russa e siriana hanno conquistato ieri l'ultima roccaforte in mano ad ISIS nella zona est di Aleppo. Critica invece la situazione a sud del paese a nord di Hama dove il più grande villaggio cristiano del paese Mhardeh, è completamente circondato dai jihadisti.
L'esercito siriano ha ormai conquistato Deir Hafer a nord della Siria, ad est dell'Eufrate.
Il comandante in capo delle forze siriane, gen. Suhail Al Hasan, ha dato i terroristi dell'ISIS un breve periodo di tempo, affinché essi potessero fuggire dalla loro ultima roccaforte a est di Aleppo, la città di Deir Hafer. Tuttavia, il gruppo terroristico ha rifiutato di farlo.
In risposta, le forze della divisione d'assalto dell'esercito siriano 'Tiger' sono riuscite a liberare i due ultimi villaggi (Lalat Mohammad e Tel Susah) situati alla periferia orientale di Deir Hafer.
Le 'Tigri' hanno conquistato la grande collina di Squali Tal, stringendo così le posizioni di ISIS in una morsa. Quindi le unità dell'esercito siriano hanno preso d'assalto la periferia della città, ed i miliziani sono stati costretti a fuggire dalla loro ultima roccaforte nella parte orientale della provincia di Aleppo, sapendo che nelle prossime ore sarebbero state completamente circondate e distrutte. Secondo alcune fonti l'esercito arabo siriano non è ancora entrato a Deir Hafer a causa di problemi di sicurezza derivanti dal gran numero di mine, trappole esplosive e altri ordigni esplosivi improvvisati.
Pessima invece la situazione nella parte meridionale del paese, a nord di Hama, dove i jihadisti sono alle porte della città a 5 km e premono per infiltrarsi. Particolarmente critica è anche la più grande città cristiana della Siria, Mhardeh. Per cercare di dilagare in essa, i ribelli hanno lanciato diversi attacchi suicidi, per distruggere i posti di blocco siriani, e ora occupano la periferia, sparando colpi di mortaio e MLRS sui quartieri.
La situazione comunque potrebbe mutare. Il governo siriano sta spedendo a nord di Hama rinforzi spostando forze da est Aleppo, est Homs, Palmyra e Latakia. Da parte loro, i russi compiono bombardamenti ininterotti sulle posizioni jihadiste usando aerei ed elicotteri da combattimento.
Se le forze governative riusciranno a bloccare l'avanzata dei filo-sauditi, è evidente che si dovrà cambiare la strategia generale del conflitto e ristabilire le priorità. In definitiva, pur salvaguardando la sicurezza di Aleppo, bisognerà reindirizzare a sud del paese le risorse disponibili rinunciando ad ulteriori progressi a nord contro ISIS.
L'esercito siriano ha ormai conquistato Deir Hafer a nord della Siria, ad est dell'Eufrate.
Il comandante in capo delle forze siriane, gen. Suhail Al Hasan, ha dato i terroristi dell'ISIS un breve periodo di tempo, affinché essi potessero fuggire dalla loro ultima roccaforte a est di Aleppo, la città di Deir Hafer. Tuttavia, il gruppo terroristico ha rifiutato di farlo.
In risposta, le forze della divisione d'assalto dell'esercito siriano 'Tiger' sono riuscite a liberare i due ultimi villaggi (Lalat Mohammad e Tel Susah) situati alla periferia orientale di Deir Hafer.
Le 'Tigri' hanno conquistato la grande collina di Squali Tal, stringendo così le posizioni di ISIS in una morsa. Quindi le unità dell'esercito siriano hanno preso d'assalto la periferia della città, ed i miliziani sono stati costretti a fuggire dalla loro ultima roccaforte nella parte orientale della provincia di Aleppo, sapendo che nelle prossime ore sarebbero state completamente circondate e distrutte. Secondo alcune fonti l'esercito arabo siriano non è ancora entrato a Deir Hafer a causa di problemi di sicurezza derivanti dal gran numero di mine, trappole esplosive e altri ordigni esplosivi improvvisati.
Pessima invece la situazione nella parte meridionale del paese, a nord di Hama, dove i jihadisti sono alle porte della città a 5 km e premono per infiltrarsi. Particolarmente critica è anche la più grande città cristiana della Siria, Mhardeh. Per cercare di dilagare in essa, i ribelli hanno lanciato diversi attacchi suicidi, per distruggere i posti di blocco siriani, e ora occupano la periferia, sparando colpi di mortaio e MLRS sui quartieri.
La situazione comunque potrebbe mutare. Il governo siriano sta spedendo a nord di Hama rinforzi spostando forze da est Aleppo, est Homs, Palmyra e Latakia. Da parte loro, i russi compiono bombardamenti ininterotti sulle posizioni jihadiste usando aerei ed elicotteri da combattimento.
Se le forze governative riusciranno a bloccare l'avanzata dei filo-sauditi, è evidente che si dovrà cambiare la strategia generale del conflitto e ristabilire le priorità. In definitiva, pur salvaguardando la sicurezza di Aleppo, bisognerà reindirizzare a sud del paese le risorse disponibili rinunciando ad ulteriori progressi a nord contro ISIS.
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