In Esclusiva per Lpl News24, parla Filippo Savagnone, portavoce di Generazione Famiglia, l'associazione nata "per dare voce a tutti quelli che credono nel Bene Comune, e non vogliono rassegnarsi a un mondo fondato sull'individualismo più distruttivo e ideologico". Sull'ONU? "Dobbiamo abbandonare il mito per cui l'ONU sarebbe un ente promotore di pace e progresso".
"Non esiste la famiglia tradizionale. Esiste la famiglia che fa il Bene Comune, l'unica che abbia senso tutelare e promuovere". Con tali parole, Filippo Savarese, portavoce di Generazione Famiglia, traccia la strada da seguire in difesa del fondamento della nostra società, nato da "un patto di pubblica responsabilità tra un uomo e una donna, perché solo da questo nucleo possono nascere nuovi esseri umani". In esclusiva per Lpl News24, diamo il Benvenuto a Filippo Savarese.
Secondo la visione del “politicamente corretto”, anche i bambini dovrebbero essere avviati alla teoria del “gender fluid” ovvero il rifiuto dell'esistenza dei due generi in favore di una neutrale identificazione sessuale. Cosa ne pensa a tal proposito?
"Penso quel che ne ha detto Papa Francesco l'anno scorso: che si tratta di un indottrinamento ideologico al pari di quelli compiuti dai totalitarismi nazifascisti e comunisti. La teoria del genere fluido, cioè di una identità di genere del tutto slegata dall'identità biologica maschile o femminile, non solo è del tutto priva di una cornice scientifica, ma è anche una contraddizione in termini. Se il genere è fluido, può essere qualsiasi cosa. Ma se può essere qualsiasi cosa, non esiste in sé. Per questo la vera deriva in atto non è la moltiplicazioni delle identità sessuali, ma l'annullamento dell'identità sessuale in sé, vista ideologicamente come un limite alla libertà della persona di autocrearsi. Non a caso Benedetto XVI ha detto che quella del Gender è l'epoca della ribellione contro Dio-Creatore. Dobbiamo preservare i più piccoli e indifesi da questa paccottiglia di idee infondate e malsane".
Qualche settimana fa, in una trasmissione televisiva nazionale c'è stata una sorta di apologia dell'utero in affitto, senza la possibilità di un contraddittorio. Ritiene che c'è una volontà politica e sociale che spinge verso nuove forme di schiavitù?
"Senz'altro una volontà politica, nella misura in cui oggi la politica è sempre più mero strumento di interessi economici e ideologici globalizzati che mirano a trasformare le persone in perfetti consumatori, cioè in definitiva perfetti sudditi omologati. L'utero in affitto è uno strumento perfetto in questa direzione, perché sostituisce il fatto dell'imprevedibilità della nascita naturale con una nascita programmata nel dettaglio in perfetto stile eugenetico, oltre al fatto che trasforma l'uomo in un vero e proprio bene di consumo, rubandogli l'intangibile dignità di persona".
Il Comitato dei diritti umani dell'Onu ha bacchettato l'Italia perché dovrebbe garantire un libero accesso all'aborto e alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Generazione famiglia ha in programma iniziative contro tali ammonizioni?
"Sì, una fitta attività di costante controinformazione rispetto a queste direttive del tutto disoneste e ideologiche, anch'esse fondate su interessi di lobby economiche e politiche e non sul perseguimento del Bene Comune. Dobbiamo abbandonare il mito per cui l'ONU sarebbe un ente promotore di pace e progresso per sua stessa natura. Non è così. Agisce sulla base delle ideologie che lo governano. Oggi sono ideologie contro la vita umana e contro la famiglia, come si dimostra. È folle immaginare che l'ONU chieda all'Italia di sopprimere ancor più vite umane nascenti e di rubare ai bambini il diritto di conoscere una mamma e un papà. È folle e soprattutto viola la sovranità costituzionale italiana. Ma ormai abbiamo capito che c'è un movimento preciso nel distruggere le comunità nazionali a favore di un unico "mercato politico" globale che possa essere manovrato nei summit delle elite culturali dominanti".
La vostra associazione è nata per proteggere e promuovere la famiglia intesa nella sua accessione tradizionale. L'accanimento mediatico contro tale Istituto è un dato di fatto. Quale futuro prevede per la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, finalizzata alla procreazione dei figli?
"Generazione Famiglia nasce per dare voce a tutti quelli che credono nel Bene Comune, e non vogliono rassegnarsi a un mondo fondato sull'individualismo più distruttivo e ideologico. Non esiste la famiglia "tradizionale". Esiste la famiglia che fa il Bene Comune, l'unica che abbia senso tutelare e promuovere pubblicamente come qualcosa che non riguarda solo chi la mette in piedi, ma l'intera comunità. E questa famiglia è quella fondata su un patto di pubblica responsabilità tra un uomo e una donna, perché solo da questo nucleo possono nascere nuovi esseri umani, cioè la linfa di qualsiasi progresso desiderabile, e questi esseri umani non possono nascere in balia della società ma hanno dei diritti naturali innati: il primo è fare esperienza della loro famiglia, di un padre e una madre. Perché questa è la priva verità sulla loro vita. La prima domanda è: chi sono io? La prima risposta è: sono figlio di mio padre e mia madre. Ci sono tante altre risposte che seguono, ma la strada passa sempre dal Via. Nel futuro gli attacchi continueranno. Ma le persone avranno sempre nel cuore la domanda sulla loro origine e sulla loro identità. E così il desiderio autentico di famiglia sarà preservato, perché è coessenziale allo stesso istinto di sopravvivenza della specie. L'ideologia del Gender farà e fa già danni enormi. Ma sarà spazzata via dalla natura umana, come tutte le altre ideologie. Questo però solo se resteremo testimoni attivi. Noi lo faremo".
Intervista di Dario Cataldo
"Non esiste la famiglia tradizionale. Esiste la famiglia che fa il Bene Comune, l'unica che abbia senso tutelare e promuovere". Con tali parole, Filippo Savarese, portavoce di Generazione Famiglia, traccia la strada da seguire in difesa del fondamento della nostra società, nato da "un patto di pubblica responsabilità tra un uomo e una donna, perché solo da questo nucleo possono nascere nuovi esseri umani". In esclusiva per Lpl News24, diamo il Benvenuto a Filippo Savarese.
Secondo la visione del “politicamente corretto”, anche i bambini dovrebbero essere avviati alla teoria del “gender fluid” ovvero il rifiuto dell'esistenza dei due generi in favore di una neutrale identificazione sessuale. Cosa ne pensa a tal proposito?
"Penso quel che ne ha detto Papa Francesco l'anno scorso: che si tratta di un indottrinamento ideologico al pari di quelli compiuti dai totalitarismi nazifascisti e comunisti. La teoria del genere fluido, cioè di una identità di genere del tutto slegata dall'identità biologica maschile o femminile, non solo è del tutto priva di una cornice scientifica, ma è anche una contraddizione in termini. Se il genere è fluido, può essere qualsiasi cosa. Ma se può essere qualsiasi cosa, non esiste in sé. Per questo la vera deriva in atto non è la moltiplicazioni delle identità sessuali, ma l'annullamento dell'identità sessuale in sé, vista ideologicamente come un limite alla libertà della persona di autocrearsi. Non a caso Benedetto XVI ha detto che quella del Gender è l'epoca della ribellione contro Dio-Creatore. Dobbiamo preservare i più piccoli e indifesi da questa paccottiglia di idee infondate e malsane".
Qualche settimana fa, in una trasmissione televisiva nazionale c'è stata una sorta di apologia dell'utero in affitto, senza la possibilità di un contraddittorio. Ritiene che c'è una volontà politica e sociale che spinge verso nuove forme di schiavitù?
"Senz'altro una volontà politica, nella misura in cui oggi la politica è sempre più mero strumento di interessi economici e ideologici globalizzati che mirano a trasformare le persone in perfetti consumatori, cioè in definitiva perfetti sudditi omologati. L'utero in affitto è uno strumento perfetto in questa direzione, perché sostituisce il fatto dell'imprevedibilità della nascita naturale con una nascita programmata nel dettaglio in perfetto stile eugenetico, oltre al fatto che trasforma l'uomo in un vero e proprio bene di consumo, rubandogli l'intangibile dignità di persona".
Il Comitato dei diritti umani dell'Onu ha bacchettato l'Italia perché dovrebbe garantire un libero accesso all'aborto e alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Generazione famiglia ha in programma iniziative contro tali ammonizioni?
"Sì, una fitta attività di costante controinformazione rispetto a queste direttive del tutto disoneste e ideologiche, anch'esse fondate su interessi di lobby economiche e politiche e non sul perseguimento del Bene Comune. Dobbiamo abbandonare il mito per cui l'ONU sarebbe un ente promotore di pace e progresso per sua stessa natura. Non è così. Agisce sulla base delle ideologie che lo governano. Oggi sono ideologie contro la vita umana e contro la famiglia, come si dimostra. È folle immaginare che l'ONU chieda all'Italia di sopprimere ancor più vite umane nascenti e di rubare ai bambini il diritto di conoscere una mamma e un papà. È folle e soprattutto viola la sovranità costituzionale italiana. Ma ormai abbiamo capito che c'è un movimento preciso nel distruggere le comunità nazionali a favore di un unico "mercato politico" globale che possa essere manovrato nei summit delle elite culturali dominanti".
La vostra associazione è nata per proteggere e promuovere la famiglia intesa nella sua accessione tradizionale. L'accanimento mediatico contro tale Istituto è un dato di fatto. Quale futuro prevede per la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, finalizzata alla procreazione dei figli?
"Generazione Famiglia nasce per dare voce a tutti quelli che credono nel Bene Comune, e non vogliono rassegnarsi a un mondo fondato sull'individualismo più distruttivo e ideologico. Non esiste la famiglia "tradizionale". Esiste la famiglia che fa il Bene Comune, l'unica che abbia senso tutelare e promuovere pubblicamente come qualcosa che non riguarda solo chi la mette in piedi, ma l'intera comunità. E questa famiglia è quella fondata su un patto di pubblica responsabilità tra un uomo e una donna, perché solo da questo nucleo possono nascere nuovi esseri umani, cioè la linfa di qualsiasi progresso desiderabile, e questi esseri umani non possono nascere in balia della società ma hanno dei diritti naturali innati: il primo è fare esperienza della loro famiglia, di un padre e una madre. Perché questa è la priva verità sulla loro vita. La prima domanda è: chi sono io? La prima risposta è: sono figlio di mio padre e mia madre. Ci sono tante altre risposte che seguono, ma la strada passa sempre dal Via. Nel futuro gli attacchi continueranno. Ma le persone avranno sempre nel cuore la domanda sulla loro origine e sulla loro identità. E così il desiderio autentico di famiglia sarà preservato, perché è coessenziale allo stesso istinto di sopravvivenza della specie. L'ideologia del Gender farà e fa già danni enormi. Ma sarà spazzata via dalla natura umana, come tutte le altre ideologie. Questo però solo se resteremo testimoni attivi. Noi lo faremo".
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