In Germania, alle elezioni federali di ieri, i Cristiano-democratici delLla cancelliera, Angela Merkel, si confermano primo partito, sia pure in calo di oltre 8 punti percentuali. In forte perdita anche i socialdemocratici di Schulz. Ma il dato eclatante è l’affermazione senza precedenti della destra populista.
Radio Vaticana - La Cdu della Merkel al 32.9%; i Socialdemocratici (SPD) al minimo storico con il 20,5%, e per la prima volta dal dopoguerra un Partito di destra oltranzista, l’Alternativa per la Germania (Afd, fa il suo ingresso al Bundestag, affermandosi come terza forza del Paese. Il bipolarismo Cd-Spd e l’epoca della Grosse Koalition tra i due partiti storici sembrano tramontati.
La conferma viene dal leader socialdemocratico, Schulz, che, senza mezzi termini, annuncia che sarà all'opposizione. Vistosa anche l’affermazione dei liberali che rientrano in parlamento con un 10%. A questo punto l’unico governo possibile è quello tra Cdu, Verdi, che hanno ottenuto il 9% dei voti, e proprio i liberali .
"Angela Mekel paga il prezzo di tre mandati consecutivi alla guida del governo tedesco". Questo il commento di Federico Niglia, docente di Storia delle Relazioni Internazionali alla Luiss. "I partiti tradizionali - afferma ancora Niglia - appaiono incapaci a rispondere alla sfiducia e al malcontento di una parte sempre più ampia dell'opinione pubblica".
Per l'economista Alberto Quadrio Curzio, presidente dell'Accandemia dei Lincei, " se il cancellierato della signora Merkel, come io spero, andrà a fondarsi sulla coalizione con i socialdemocratici, in tal caso il Quantitative Easing andrà a concludersi secondo il ritmo prefigurato dal presidente Draghi. Il ministero dell’Economia dovrebbe andare a un socialdemocratico e certamente Schultz sarebbe adatto per tale ruolo. Se invece si va verso la coalizione a tre – quella che viene denominata “Giamaica” – allora lì le questioni si complicano assai, perché i Liberali sono dei rigoristi liberisti: quindi liberisti in termini di mercato, e rigoristi in termini di finanza pubblica. I verdi sono invece più flessibili e per sé sono più vicini alle tesi della signora Merkel".
Ascolta e scarica il podcast dell'intervista integrale a Federico Niglia
Ascolta e scarica il podcast dell'intervista integrale ad Alberto Quadrio Curzio
di Giancarlo La Vella
Radio Vaticana - La Cdu della Merkel al 32.9%; i Socialdemocratici (SPD) al minimo storico con il 20,5%, e per la prima volta dal dopoguerra un Partito di destra oltranzista, l’Alternativa per la Germania (Afd, fa il suo ingresso al Bundestag, affermandosi come terza forza del Paese. Il bipolarismo Cd-Spd e l’epoca della Grosse Koalition tra i due partiti storici sembrano tramontati.
La conferma viene dal leader socialdemocratico, Schulz, che, senza mezzi termini, annuncia che sarà all'opposizione. Vistosa anche l’affermazione dei liberali che rientrano in parlamento con un 10%. A questo punto l’unico governo possibile è quello tra Cdu, Verdi, che hanno ottenuto il 9% dei voti, e proprio i liberali .
"Angela Mekel paga il prezzo di tre mandati consecutivi alla guida del governo tedesco". Questo il commento di Federico Niglia, docente di Storia delle Relazioni Internazionali alla Luiss. "I partiti tradizionali - afferma ancora Niglia - appaiono incapaci a rispondere alla sfiducia e al malcontento di una parte sempre più ampia dell'opinione pubblica".
Per l'economista Alberto Quadrio Curzio, presidente dell'Accandemia dei Lincei, " se il cancellierato della signora Merkel, come io spero, andrà a fondarsi sulla coalizione con i socialdemocratici, in tal caso il Quantitative Easing andrà a concludersi secondo il ritmo prefigurato dal presidente Draghi. Il ministero dell’Economia dovrebbe andare a un socialdemocratico e certamente Schultz sarebbe adatto per tale ruolo. Se invece si va verso la coalizione a tre – quella che viene denominata “Giamaica” – allora lì le questioni si complicano assai, perché i Liberali sono dei rigoristi liberisti: quindi liberisti in termini di mercato, e rigoristi in termini di finanza pubblica. I verdi sono invece più flessibili e per sé sono più vicini alle tesi della signora Merkel".
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