mercoledì, aprile 04, 2018
Pizzolungo, dove la mafia viene contrastata
A 33 anni dalla strage mafiosa che fece scempio di Barbara Rizzo e dei suoi due gemellini Salvatore e Giuseppe Asta, la strada da percorrere è quella indicata dalla rete del “Non ti scordar di me”.
di Rino Giacalone
Liberainformazione - C’è una autobomba che continua ad esplodere e ad uccidere. È quella che il 2 aprile del 1985 fece scempio delle vite di Barbara Rizzo e dei suoi due figlioletti di sei anni, i gemellini Salvatore e Giuseppe Asta.
Quell’auto imbottita di tritolo era destinata al sostituto procuratore Carlo Palermo, da appena 40 giorni a Trapani, e alla sua scorta, le vittime di quell’eccidio mafioso morirono facendo da scudo a quel magistrato e agli agenti.
Ma quel “botto” lo si continua a sentire ogni qualvolta c’è chi dinanzi al potere di Cosa nostra e di tutte le mafie si gira dall’altra parte