L’autrice simbolo di decenni di poesia che presenta la sua ultima opera, tra religione e letteratura
È conosciuta e stimata a livello internazionale e ogni volta che realizza un libro è un evento nel mondo dell’editoria. Si tratta di Alda Merini, la cui poetica, fatta di ardente visionarietà e profonda, ma al tempo stesso sommessa, inquietudine, che è considerata tra le maggiori autrici del ‘900 e dei primi anni del 2000. La sua ultima fatica dal titolo: “Il canto francescano di Alda Merini” (edizione Frassinelli).
Un libro che, secondo le parole di Gianfranco Ravasi, “segue una trama coerente che affiora progressivamente di pagina in pagina” in una ideale ripresa poetica dei testi antichi che descrivevano la vita del santo. Francesco parla in prima persona e si rivolge agli uomini, si dice “giullare di Dio”, “vertice di carità”, “liuto del Signore”, “deserto di semplicità”.
Si rivolge a Dio e parla del suo amore, racconta la sua gioventù di peccati, la violenza di un tempo, ricorda la figura del padre, Ser Bernardone, “vestito di pura menzogna”, ricco di quel denaro che è “metallo di avarizia”. “Il lupo della mia parola è diventato agnello”, dice Francesco, innamorato di Chiara e “affamato” di Dio, e ancora - e più che mai in questi fluidi ed energici versi - moderno e vitale esempio di compassione umana.
Alda Merini è nata il 21 marzo 1931 a Milano, dove vive tuttora in una casa sui Navigli. Ha esordito giovanissima, sotto la guida di Angelo Romanò e Giacinto Spagnoletti. Le sue prime poesie, pubblicate nel 1953, sono state accolte con grande favore dalla critica. Al primo libro ne sono seguiti molti altri, negli ani Novanta si sono aggiunte le prose e altre raccolte di poesia curate da Giovanni Raboni, da Maria Corti, da Ambrogio Borsani. Tra il 2001 e il 2006, Frassinelli ha pubblicato Corpo d’amore. Un incontro con Gesù, Magnificat. Un incontro con Maria, La carne degli angeli; Il poema della croce, Uomini miei, Il cantico dei vangeli. Nel 1993 Alda Merini ha ricevuto il premio Librex Guggenheim “Eugenio Montale” che l’ha consacrata tra i nostri massimi poeti.
da Varesenews
È conosciuta e stimata a livello internazionale e ogni volta che realizza un libro è un evento nel mondo dell’editoria. Si tratta di Alda Merini, la cui poetica, fatta di ardente visionarietà e profonda, ma al tempo stesso sommessa, inquietudine, che è considerata tra le maggiori autrici del ‘900 e dei primi anni del 2000. La sua ultima fatica dal titolo: “Il canto francescano di Alda Merini” (edizione Frassinelli).
Un libro che, secondo le parole di Gianfranco Ravasi, “segue una trama coerente che affiora progressivamente di pagina in pagina” in una ideale ripresa poetica dei testi antichi che descrivevano la vita del santo. Francesco parla in prima persona e si rivolge agli uomini, si dice “giullare di Dio”, “vertice di carità”, “liuto del Signore”, “deserto di semplicità”.
Si rivolge a Dio e parla del suo amore, racconta la sua gioventù di peccati, la violenza di un tempo, ricorda la figura del padre, Ser Bernardone, “vestito di pura menzogna”, ricco di quel denaro che è “metallo di avarizia”. “Il lupo della mia parola è diventato agnello”, dice Francesco, innamorato di Chiara e “affamato” di Dio, e ancora - e più che mai in questi fluidi ed energici versi - moderno e vitale esempio di compassione umana.
Alda Merini è nata il 21 marzo 1931 a Milano, dove vive tuttora in una casa sui Navigli. Ha esordito giovanissima, sotto la guida di Angelo Romanò e Giacinto Spagnoletti. Le sue prime poesie, pubblicate nel 1953, sono state accolte con grande favore dalla critica. Al primo libro ne sono seguiti molti altri, negli ani Novanta si sono aggiunte le prose e altre raccolte di poesia curate da Giovanni Raboni, da Maria Corti, da Ambrogio Borsani. Tra il 2001 e il 2006, Frassinelli ha pubblicato Corpo d’amore. Un incontro con Gesù, Magnificat. Un incontro con Maria, La carne degli angeli; Il poema della croce, Uomini miei, Il cantico dei vangeli. Nel 1993 Alda Merini ha ricevuto il premio Librex Guggenheim “Eugenio Montale” che l’ha consacrata tra i nostri massimi poeti.
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