di Bruno Volpe per Papanews.it
ROMA - Politica, religione, giovani e lavoro. Il Presidente del Senato, Franco Marini (nella foto), ha deciso di rispondere alle domande di ‘Petrus’ sulle tematiche più importanti al centro del dibattito pubblico italiano. Continua da parte del portale dei Papaboys in collaborazione con Petrus la pubblicazione di queste interviste esclusive realizzate da Bruno Volpe, vaticanista.
Presidente, il clima politico sembra convulso...
"Direi agitato, d’altronde in giro circola tanta confusione. Personalmente, non le nascondo di sentirmi un po’ in difficoltà perchè pur mantenendo il mio distacco istituzionale, e restando quindi sempre super partes, a volte rischio di farmi facilmente trascinare dall’impulsività dell'uomo politico e del sindacalista che sono in me".
Parliamo dei cattolici in politica…
"Questione spinosa. Credo che con la scomparsa della Democrazia Cristiana, vale a dire il partito dei cattolici, si sia creata una certa trasversalità, con la presenza dei cattolici stessi un po’ dappertutto. In un certo senso, paradossalmente, il quadro era più chiaro prima della caduta dei regimi marxisti. Naturalmente non elogio il marxismo, ma in quell’epoca si sapeva qual era l'interlocutore, chi avevi davanti, mentre oggi questo non avviene e tutto ciò incrementa la confusione ideologica".
Intanto al Senato, a causa della maggioranza risicata del Governo Prodi, è sempre più bagarre…
"Vero. Forse un ritocco alla Legge elettorale sarebbe legittimo. Pensi, a volte mi capita di vedere un senatore che si alza e parla a nome di un gruppo formato solo da se stesso…".
Recentemente, Lei ha criticato la frenesia dei nostri tempi…
"Già. Siamo condizionati dal progresso tecnologico, ormai sempre più incalzante, e dallo strapotere dei media. Ovviamente, quando parlo dei media non faccio riferimento alla situazione italiana; segnalatelo bene, perchè ho un ruolo istituzionale e le mie parole potrebbero essere fraintese come censura di una parte politica ben precisa. Mi riferisco, piuttosto, al quadro mondiale, dove innegabilmente i mezzi di comunicazione svolgono un ruolo dominante, nel bene e nel male, e spesso operano in regime di monopolio".
I giovani crescono a questi ritmi impossibili…
"Sì, direi che è quasi scomparsa la giovinezza. Non intendo fare il retrogrado, ma corriamo troppo in tutti i campi. Non si dà il tempo alle giovani generazioni di metabolizzare quello che hanno appreso. Il passato avanza rapidamente, e spesso non si riesce a tenere il passo col futuro: tutto dipende dai progressi della tecnologia".
Esiste anche molta conflittualità…
"Se la conflittualità dipende da un sublime dibattito di idee, ben venga. Quello che mi spaventa è la conflittualità per mere ragioni di potere".
I cattolici in politica a quali criteri debbono ispirarsi?
"Alla ricerca della verità e della libertà, cui purtroppo si deroga troppe volte per interessi personali”.
Presidente Marini, parliamo del capitalismo...
“Sono favorevole all’economia di mercato, ma mi spevanta il liberismo sfrenato dell’economia che travolge tutto e tutti a scapito dei più deboli. Bisogna coltivare l’etica della solidarietà e della bontà. Del resto, la Dottrina sociale della Chiesa parla molto chiaro in questa direzione”.
Presidente, sappiamo della Sua grande passione per la storia…
“Verissimo. In gioventù adoravo filosofia e storia. Poi ho abbandonato la prima per dedicarmi solo allo studio della seconda. Il mio libro favorito è ‘Le vite Parallele’ di Plutarco. Proclama una grande verità: la storia non mente mai”.
E l’Enciclica di Papa Benedetto XVi sulla speranza l’ha letta?
“Veda, un’opera tanto importante, alla quale guardo con immenso rispetto, meriterebbe un’intervista a parte. Tuttavia, cercherò di essere esaustivo. L’ho letta e mi sembra una gran bella Enciclica, con un tema stuzzicante e degno di questo Papa. Oggi più che mai abbiamo bisogno di Dio: solo lui ci può salvare, che Dio ci aiuti!”.
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