Continuano le ricerche per sconfiggere la malaria, mentre ogni anno muoiono in Mozambico centinaia di migliaia di bambini
da PeaceReporter
Nuove speranze arrivano dalle ricerche in corso in Mozambico su un possibile vaccino contro la malaria. Secondo quanto pubblicato dalla rivista medica The Lancet, il preparato, valutato su bambini fra le 10 e le 18 settimane di età, sarebbe sicuro e stimolerebbe il sistema immunitario a difendersi dall’infezione. La strada tuttavia è ancora lunga: studi sull’efficacia nei confronti della malattia sarebbero in programma per la metà del prossimo anno in diverse zone dell’Africa subsahariana. Anche se tutto procede con risposte positive, bisognerà comunque aspettare fino al 2011 per avere il vaccino
Un passo avanti. Le ricerche su un vaccino sono in corso da diversi anni. I possibili candidati sotto studio sono numerosi, ma arrivare a un risultato è più complicato per la malaria rispetto ad altre malattie, perché causata da un parassita, il plasmodio, e non per esempio da virus, che hanno una composizione genetica più semplice. “Lo studio sul vaccino pubblicato dalla rivista The Lancet ha l’obiettivo di dimostrarne la sicurezza e la capacità di stimolare il sistema immunitario. Tali caratteristiche sono state dimostrate, come è già stato fatto in passato per altri vaccini poi dimenticati” spiega a PeaceReporter Franco Pagnoni, esperto nel Programma di Ricerca e Formazione sulle Malattie Tropicali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). “Sulla riduzione degli episodi di malattia gli stessi autori dell’articolo sono cauti: non si possono trarre conclusioni perché lo studio non era disegnato per rilevare questo tipo di dati”. Un passo in avanti su un possibile strumento di prevenzione della malattia, dunque, che ha però ancora altre tappe da superare.
La diffusione delle zanzariere. Le ricerche per arginare la diffusione della malaria, con il suo carico di malattia e morte, continuano sia nel campo del trattamento, una volta sviluppata la malattia, sia in quello della prevenzione, con gli studi appunto sui possibili vaccini, ma anche cercando di impedire la puntura della zanzara portatrice del plasmodio, con zanzariere e altre misure volte eliminare gli insetti. Sul versante della distribuzione di zanzariere, per esempio, vi sarebbero progressi in Africa. Secondo un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef), riportato dalla BBC, la produzione annuale di zanzariere dal 2004 sarebbe raddoppiata, arrivando a 63 milioni; in 16 nazioni su 20 dell’Africa subsahariana dal 2000 sono triplicati i bambini che possono usare zanzariere per proteggersi dalle punture.
Sistemi sanitari da non dimenticare. Nel frattempo, la malaria ogni anno è responsabile di circa un milione di morti, per la maggior parte bambini in Africa: 800mila ogni anno con meno di 5 anni di vita. Per molti piccoli, una volta ammalati, non vi è ancora la possibilità di accesso alle medicine più efficaci necessarie. Un editoriale sempre di The Lancet, ripercorrendo la storia della malattia, si interroga sulla raggiungibilità o meno dell’obiettivo di una sua eliminazione completa; un obiettivo che, dopo i successi ottenuti dalle campagne di circa mezzo secolo fa, poi abbandonate alla fine degli anni Sessanta, torna a essere perseguito. Ma l’editoriale della rivista, riportando i numeri collegati alla malattia e le diverse iniziative in atto sul trattamento e la prevenzione, sottolinea anche l’importanza di disegnare bene i prossimi passi per cancellarla dal mondo: sforzi concentrati sul plasmodio possono togliere risorse in campi ove già sono poche e danneggiare altre necessità di salute, mentre un buon coordinamento delle attività potrebbe portare a effetti positivi anche in altri settori e, in generale, ai sistemi sanitari dei Paesi.
da PeaceReporter
Nuove speranze arrivano dalle ricerche in corso in Mozambico su un possibile vaccino contro la malaria. Secondo quanto pubblicato dalla rivista medica The Lancet, il preparato, valutato su bambini fra le 10 e le 18 settimane di età, sarebbe sicuro e stimolerebbe il sistema immunitario a difendersi dall’infezione. La strada tuttavia è ancora lunga: studi sull’efficacia nei confronti della malattia sarebbero in programma per la metà del prossimo anno in diverse zone dell’Africa subsahariana. Anche se tutto procede con risposte positive, bisognerà comunque aspettare fino al 2011 per avere il vaccino
Un passo avanti. Le ricerche su un vaccino sono in corso da diversi anni. I possibili candidati sotto studio sono numerosi, ma arrivare a un risultato è più complicato per la malaria rispetto ad altre malattie, perché causata da un parassita, il plasmodio, e non per esempio da virus, che hanno una composizione genetica più semplice. “Lo studio sul vaccino pubblicato dalla rivista The Lancet ha l’obiettivo di dimostrarne la sicurezza e la capacità di stimolare il sistema immunitario. Tali caratteristiche sono state dimostrate, come è già stato fatto in passato per altri vaccini poi dimenticati” spiega a PeaceReporter Franco Pagnoni, esperto nel Programma di Ricerca e Formazione sulle Malattie Tropicali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). “Sulla riduzione degli episodi di malattia gli stessi autori dell’articolo sono cauti: non si possono trarre conclusioni perché lo studio non era disegnato per rilevare questo tipo di dati”. Un passo in avanti su un possibile strumento di prevenzione della malattia, dunque, che ha però ancora altre tappe da superare.
La diffusione delle zanzariere. Le ricerche per arginare la diffusione della malaria, con il suo carico di malattia e morte, continuano sia nel campo del trattamento, una volta sviluppata la malattia, sia in quello della prevenzione, con gli studi appunto sui possibili vaccini, ma anche cercando di impedire la puntura della zanzara portatrice del plasmodio, con zanzariere e altre misure volte eliminare gli insetti. Sul versante della distribuzione di zanzariere, per esempio, vi sarebbero progressi in Africa. Secondo un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef), riportato dalla BBC, la produzione annuale di zanzariere dal 2004 sarebbe raddoppiata, arrivando a 63 milioni; in 16 nazioni su 20 dell’Africa subsahariana dal 2000 sono triplicati i bambini che possono usare zanzariere per proteggersi dalle punture.
Sistemi sanitari da non dimenticare. Nel frattempo, la malaria ogni anno è responsabile di circa un milione di morti, per la maggior parte bambini in Africa: 800mila ogni anno con meno di 5 anni di vita. Per molti piccoli, una volta ammalati, non vi è ancora la possibilità di accesso alle medicine più efficaci necessarie. Un editoriale sempre di The Lancet, ripercorrendo la storia della malattia, si interroga sulla raggiungibilità o meno dell’obiettivo di una sua eliminazione completa; un obiettivo che, dopo i successi ottenuti dalle campagne di circa mezzo secolo fa, poi abbandonate alla fine degli anni Sessanta, torna a essere perseguito. Ma l’editoriale della rivista, riportando i numeri collegati alla malattia e le diverse iniziative in atto sul trattamento e la prevenzione, sottolinea anche l’importanza di disegnare bene i prossimi passi per cancellarla dal mondo: sforzi concentrati sul plasmodio possono togliere risorse in campi ove già sono poche e danneggiare altre necessità di salute, mentre un buon coordinamento delle attività potrebbe portare a effetti positivi anche in altri settori e, in generale, ai sistemi sanitari dei Paesi.
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