martedì, gennaio 29, 2008

da Amnesty International

Amnesty International ha chiesto ai governi di Israele ed Egitto, all’Autorità palestinese e ad Hamas di garantire i diritti umani fondamentali alla salute e a un adeguato standard di vita della popolazione nella Striscia di Gaza.

“Un milione e mezzo di palestinesi sono virtualmente imprigionati dal giugno 2007. La maggior parte degli abitanti della Striscia di Gaza si trova in condizioni di povertà estrema, a causa dei blocchi israeliani al passaggio di combustibile, cibo e medicine” – ha dichiarato Malcolm Smart, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

L’organizzazione per i diritti umani sottolinea che i palestinesi di Gaza hanno diritto a non essere soggetti a punizioni collettive, comprese limitazioni arbitrarie al loro movimento.

“Più di 40 persone sono morte nei mesi scorsi perché, pur necessitando di un trattamento medico urgente non disponibile sul posto, è stato impedito loro di lasciare Gaza” – ha proseguito Smart. “Gli ospedali di Gaza non hanno personale specializzato né apparecchiature sofisticate, devono ricorrere ai generatori per supplire ai tagli alla fornitura di energia elettrica e i blocchi rendono difficile se non impossibile ricevere pezzi di ricambio. Nel frattempo, i cittadini continuano a morire e questo è inaccettabile”.

Amnesty International ha chiesto al governo israeliano di permettere il rapido accesso a trattamenti medici a tutti gli abitanti di Gaza che necessitino di cure urgenti non disponibili all’interno della Striscia. L’organizzazione per i diritti umani ha anche chiesto a Egitto, Giordania e Autorità palestinese di aiutare i pazienti in difficoltà.

Per quanto riguarda la situazione al confine di Rafah, Amnesty International ha esortato il governo egiziano, pur nel rispetto delle sue necessità di sicurezza, a consentire l’ingresso nel suo territorio attraverso procedure normali. “La popolazione di Gaza non può fare affidamento solo su eventi straordinari, come l’abbattimento di un muro, per entrare in territorio egiziano” – ha concluso Smart. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, agli abitanti di Gaza non dovrebbe inoltre essere negata la possibilità di rientrare nelle loro case, qualora il confine venisse richiuso mentre si trovano all’estero per ricevere cure mediche.

Nei giorni precedenti, Amnesty International aveva chiesto a Israele, direttamente e per il tramite del Consiglio di sicurezza, di rispettare i propri obblighi di diritto internazionale, abolendo i blocchi imposti al movimento di persone e alle forniture di beni di prima necessità. L’organizzazione per i diritti umani aveva nuovamente sollecitato i gruppi palestinesi a porre fine al lancio di razzi contro i centri abitati israeliani.


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