Al Palazzo Gambacorti di Pisa mostra di documenti e foto sulla persecuzione degli ebrei in Italia.
di Fabio Vitucci
“La Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio Giorno della Memoria, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite”. Questo l’articolo 1 della legge con cui il Parlamento italiano aderisce alla proposta internazionale di commemorare il 27 gennaio le vittime dell'Olocausto. La data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell'Armata Rossa arrivarono alla città polacca di Oświęcim (più nota col nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e liberando i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Tante le manifestazioni per non dimenticare uno dei più grandi crimini dell’umanità. L’atrio del Palazzo Gambacorti a Pisa fa da cornice alla mostra “1938-1945: la persecuzione degli ebrei in Italia, documenti per una storia”, realizzata dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.
La mostra illustra con completezza storica la persecuzione degli ebrei in Italia, partendo dalla fase della minorazione dei diritti fino alla deportazione e allo sterminio. Divisa in 15 sezioni tematiche, contiene 120 riproduzioni di documenti pubblici e privati, fotografie, giornali e carte geografiche. Aperta fino al 12 febbraio, è sicuramente un evento da non perdere, anche perché, come ha appena detto il presidente della Repubblica Napolitano, “bisogna ricordare gli atti di barbarie del nostro passato per impedire nuove barbarie, per costruire un futuro che si ispiri a ideali di libertà e di fratellanza fra i popoli”.
di Fabio Vitucci
“La Repubblica italiana riconosce il 27 gennaio Giorno della Memoria, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite”. Questo l’articolo 1 della legge con cui il Parlamento italiano aderisce alla proposta internazionale di commemorare il 27 gennaio le vittime dell'Olocausto. La data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell'Armata Rossa arrivarono alla città polacca di Oświęcim (più nota col nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e liberando i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Tante le manifestazioni per non dimenticare uno dei più grandi crimini dell’umanità. L’atrio del Palazzo Gambacorti a Pisa fa da cornice alla mostra “1938-1945: la persecuzione degli ebrei in Italia, documenti per una storia”, realizzata dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.
La mostra illustra con completezza storica la persecuzione degli ebrei in Italia, partendo dalla fase della minorazione dei diritti fino alla deportazione e allo sterminio. Divisa in 15 sezioni tematiche, contiene 120 riproduzioni di documenti pubblici e privati, fotografie, giornali e carte geografiche. Aperta fino al 12 febbraio, è sicuramente un evento da non perdere, anche perché, come ha appena detto il presidente della Repubblica Napolitano, “bisogna ricordare gli atti di barbarie del nostro passato per impedire nuove barbarie, per costruire un futuro che si ispiri a ideali di libertà e di fratellanza fra i popoli”.
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