giovedì, giugno 05, 2008
La polizia ha prelevato Zarganar dalla sua abitazione per interrogarlo sulle sue iniziative private a favore dei superstiti di Nargis. L’artista denunciava le malefatte della giunta e la crisi umanitaria nelle zone disastrate.

Yangon, Myanmar (AsiaNews) – Portava aiuti privati alle vittime del ciclone Nargis e parlava con la stampa internazionale denunciando le malefatte della giunta al potere in Myanmar, per questo ieri sera il più famoso comico del Paese, Zarganar, è stato arrestato. A darne notizia oggi è il quotidiano The Irrawaddy, che cita fonti vicine all’attore. Intorno alle 22.30 di ieri, 9 funzionari lo hanno prelevato dalla sua abitazione a Yangon e hanno confiscato il suo computer, dei CD con immagini delle zone del disastro (nelle divisioni di Irrawaddy e Yangon) come pure mille dollari in contanti che aveva raccolto per donarli ai superstiti del ciclone. L’artista era già stato arrestato ad ottobre 2007. In quell’occasione si era schierato pubblicamente a favore dei monaci buddisti promotori delle proteste pacifiche anti-giunta, poi represse nel sangue.

Secondo le autorità, Zarganar sarà tenuto in custodia per due o tre giorni durante i quali sarà interrogato sull’identità delle fonti da cui ha ottenuto il denaro per gli aiuti. Alcuni amici del comico riferiscono che tra le sue “colpe” ci sarebbe anche quella di aver fatto ironia su un articolo pubblicato dal giornale di Stato, The New Light of Myanmar, nel quale si sosteneva che gli sfollati non hanno bisogno “delle barrette energetiche delle organizzazioni estere, perché possono sopravvivere mangiando le rane dei fiumi”.

Zarganar ha organizzato un team di oltre 400 volontari che, sfidando i divieti e le restrizioni del regime militare, hanno portato soccorso a 42 villaggi, alcuni dei quali mai raggiunti da nessun tipo di aiuto né governativo, né straniero. Il comico ha anche ignorato la disposizione di non parlare con i media internazionali, fornendo loro invece materiale e informazioni sulla reale situazione del dopo Nargis. Secondo alcuni, l’intervento delle autorità contro l’attore ha lo scopo di intimorire i donatori e i soccorritori che agiscono di propria iniziativa.



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