venerdì, giugno 06, 2008

Azione “vertiginosa” degli attivisti di Greenpeace davanti alla sede della riunione del Consiglio europeo per l'ambiente in Lussemburgo. Nell'agenda dei ministri ci sono le misure da prendere per limitare le emissioni di CO2 prodotte dalle automobili. Gli attivisti hanno srotolato tre enormi striscioni che accusano l'industria automobilistica tedesca di voler indebolire in tutti i modi la legislazione proposta dall'Unione europea.

GreenPeace - É l'ennesima iniziativa di Greenpeace per denunciare che l'industria automobilistica tedesca - e in particolare Volkswagen, BMW e Mercedes - si è messa “alla guida del cambiamento climatico”. La lobby delle case automobilistiche, infatti, sta cercando di ritardare l'adozione di nuovi limiti per le emissioni (120 grammi di CO2 per chilometro, secondo gli accordi già presi), di ottenere deroghe su larga scala per i produttori di auto di lusso e di ridurre le penalità per chi non rispetta la normativa.

Paesi come la Germania e la Svezia spingono affinché all'industria automobilistica sia consentito di produrre auto con peso elevato e alte emissioni di CO2. I ministri, al contrario, dovrebbero comprendere che assecondando le richieste della lobby - come già il cancelliere Angela Merkel ha fatto - ridurrebbero la capacità dell'Europa unita di raggiungere gli obiettivi di Kyoto.

Greenpeace chiede all'Ue di resistere alle pressioni dell'industria automobilistica e di stabilire obiettivi vincolanti non solo per il 2012 (i 120 g di CO/km di cui sopra), ma anche per il 2020 (80 g di CO/km). Questi standard devono essere fatti rispettare con il ricorso a pesanti sanzioni, e non diventare funzionali alla lobby tedesca, proponendo trattamenti speciali per i produttori di automobili pesanti.

I ministri europei devono avere il coraggio di fare le scelte giuste e necessarie per combattere il riscaldamento globale. Gli sforzi per salvare il clima non possono essere indeboliti dagli interessi di pochi.

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