sabato, agosto 09, 2008

Agenzia Misna - In Asia è sotto peso, rischia di veder compromesso il proprio sviluppo fisico e di contrarre patologie anche mortali quasi un bambino su tre con età inferiore ai cinque anni: lo rivelano le stime di un rapporto regionale dell’Unicef sulla salute infantile e materna. In India, Pakistan e Bangladesh vivono complessivamente la metà dei bambini malnutriti nel mondo; gli stenti iniziano dalla nascita e sono spesso dovuti all’insufficiente alimentazione delle madri. Solo in India nel 2006 sono morti due milioni e 100.000 bambini; nonostante il paese abbia registrato una riduzione dei tassi di mortalità infantile, gli strati più poveri della popolazione continuano ad aver enormi difficoltà nell’accesso alla cure sanitarie. A differenza di altre regioni del mondo duramente colpite dal problema, come l’Africa sub-sahariana, in Asia la malnutrizione non sembra essere legata all’indisponibilità di cibo, dovuta a carestie o insufficiente produzione, ma piuttosto al divario di reddito tra le diverse classi sociali. “La malnutrizione non riguarda solo i luoghi dove c’è una vera e propria insicurezza alimentare – ha detto l’esperta Karen Codling, durante la presentazione del rapporto “The State of Asia-Pacific’s Children 2008” - ma è legata alla cura della salute in generale, alla condizione della donna e ai comportamenti familiari: tutti fattori che si tende a sottovalutare”. Pur superando il periodo più critico dell’infanzia - si legge nel rapporto - le conseguenze restano di un’alimentazione cattiva e insufficiente restano tutta la vita. La metà dei bambini nati nell’Asia meridionale e a Timor Est - si legge ancora nel documento dell’Unicef - mostrano chiari segni di rachitismo, non sono cioè della stessa altezza né robusti come la gran parte dei bambini del mondo industrializzato; lo stesso accade al 25% dei bambini in Vietnam, un paese che pure attraversa una fase di forte crescita economica.[BF]


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