venerdì, agosto 08, 2008

Il Forum delle associazioni familiari: sempre più sole le famiglie

Radio Vaticana
- In Italia in dieci anni le separazioni e i divorzi sono aumentati, rispettivamente, del 39,7% e del 51,4%. Lo rileva l'ISTAT riferendo i dati di un'indagine del 2006 rapportata al 1996. Bisogna dire che dal 2005 in poi si registra una flessione delle separazioni, del 2,3%, ma il punto è che ci sono meno separazioni perchè c'è una ''costante diminuzione'' del numero dei matrimoni celebrati. Complessivamente, si sono registrati 80.407 separazioni e 49.534 divorzi. In sostanza, circa 5 separazioni e 3 divorzi ogni mille coppie coniugate. Ma su cosa occorre riflettere di più: sull’aumento dei matrimoni falliti o sul fatto che la gente tende proprio a sposarsi di meno? Fausta Speranza lo ha chiesto al prof. Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle Associazioni Familiari (ascolta):

R. – E’ grave che ci siano più divorzi e separazioni, perché questo significa che la realizzazione del vincolo familiare viene fatta con un minor senso di responsabilità. E’ anche grave che non si formino nuove famiglie: ma questo probabilmente ha una ragione diversa e la ragione deve essere individuata nella difficoltà di formare una nuova famiglia. Noi come Forum abbiamo fatto una petizione per un fisco a misura di famiglia, sottolineando proprio le difficoltà anche di natura economica che i giovani hanno a formarsi una famiglia. Come Forum delle Associazioni familiari stiamo conducendo una battaglia a favore della formazione della famiglia e della consolidazione delle famiglie già formate. Ovviamente con questo non voglio semplificare e dire che le ragioni siano soltanto di natura economica, ma certo è che le difficoltà nelle quali si dibattono le famiglie hanno un loro peso in questa crisi.


D. – Della crisi in sé, del fatto che due persone che si sono scelte non riescono a continuare il cammino insieme, si può dire che potrebbero essere sostenute di più dalla società?


R. – Certo e questo perché in tutte le famiglie ci sono momenti di difficoltà e di crisi, ma occorrerebbe che la società si facesse carico di creare delle istituzioni che soccorrano le famiglie in crisi. Oggi le famiglie in crisi vengono lasciate fatalmente sole, sono abbandonate e non c’è un sistema sociale. E’ solo la Chiesa che tenta, attraverso le parrocchie, di realizzare un aiuto alle famiglie in crisi, ma questo evidentemente non è sufficiente. Occorrerebbe che ci sia una cultura della famiglia, che possa far superare i momenti di crisi.


D. – Prof. Giacobbe, in Italia ci sono tempi lunghi: tre anni per il divorzio. Ma lunghi relativamente alla media europea. Questo può essere un aiuto alla riflessione delle coppie o no, secondo lei?


R. – Io non credo che la durata del tempo necessario per divorziare sia un fatto decisivo e questo perché poi sostanzialmente quando la coppia ha ormai deciso di divorziare vive la propria vita autonoma e attende la sentenza di divorzio soltanto come suggello legale ad una situazione di fatto. Bisognerebbe, quindi, "andare a monte", individuare quali sono le cause di questa crisi delle unioni familiari e verificare quali sono i possibili rimedi.


D. – Prof. Giacobbe vogliamo in questa occasione ribadire l’importanza della famiglia come nucleo dal punto di vista laico per la società…


R. – Certamente. La famiglia è il fondamento della società civile e del resto il famoso articolo 29 della Costituzione è stato un articolo alla cui redazione ha partecipato anche l’on. Iotti, insieme con l’on. Moro: ha, quindi, partecipato anche la corrente di pensiero non cattolica. Dai lavori preparatori risulta in modo evidente che in seno all’assemblea costituente era pacifico che la famiglia dovesse essere il fondamento della società civile. La famiglia – come dice la Costituzione – è intesa come società naturale fondata sul matrimonio. Bisognerebbe riscoprire il valore del matrimonio come atto fondante della famiglia e, quindi, come atto fondante dei presupposti della società civile.



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