venerdì, agosto 01, 2008

Pubblichiamo uno spaccato di vita missionaria di Padre Damiano Puccini in Libano. Senza preamboli o divagazioni, Padre Damiano racconta una giornata in cui ha accompagnato un gruppo di giovani nella Valle di Kadicha, situata nel Libano del nord. Si tratta di un luogo ricco di storia e spiritualità. Attraverso le parole di Padre Damiano è facile immaginare la bellezza di questi luoghi.

Libano - Domenica scorsa i nostri giovani volontari libanesi di Damour hanno organizzato una gita alla Valle dei Santi, nel Libano del Nord, dove sono raccolte le testimonianze delle origini della vita cristiana maronita, degli antichi monasteri, cappelle e grotte dei primi cenobiti. All'inizio della Valle, detta anche "Valle di Kadicha", poco sotto la cittadina di Bcharre si trova il convento di Saint Antoine a Qozhaïa, dove è possibile ammirare la prima tipografia di tutto l'Oriente e del mondo arabo, che risale al 17° secolo, e che ha fornito per più di 200 anni i libri liturgici a tutti i monaci maroniti. Questo convento fu creato dai discepoli di Sant'Antonio Abate, il padre del monachesimo in Oriente. La Valle dei Santi, una delle più profonde del Libano, è un continuo susseguirsi di grotte e cunicoli, in passato utilizzati anche come rifugio per i cristiani e i patriarchi maroniti durante le persecuzioni.
A metà del nostro percorso a piedi, sotto un sole veramente cocente, abbiamo raggiunto, per la recita del Rosario, il piccolo monastero di Qannoubine, dove nel V secolo visse Santa Marina, monaca. Marina da piccola aveva sempre sentito il desiderio di donarsi completamente a Dio, ma la sua famiglia l'aveva ormai promessa sposa. Lei allora decise di seguire il padre rimasto vedovo entrato in clausura e per far questo si travestì da uomo, cambiando il nome in Marino (all'epoca non esisteva in Oriente nessuna forma monastica per le donne). Restò in convento anche dopo la morte del padre, conducendo una vita esemplare. Durante un viaggio con alcuni confratelli passò con loro la notte in una locanda e la figlia del locandiere, rimasta incinta di un soldato, accusò il monaco Marino del misfatto. Fu quindi cacciata dal convento e le fu affidato il bambino, che allevò con mezzi di fortuna. Restò nei dintorni del convento facendo penitenza, per una colpa che non aveva commesso, finché vi fu riammessa dopo tre anni. Solo alla sua morte i monaci si accorsero del fatto che fosse una donna e che, accusata ingiustamente, aveva sopportato tutto con grande rassegnazione.
Con i nostri giovani abbiamo molto riflettuto sul significato di queste testimonianze e sull'appello che ne deriva per la nostra vita quotidiana. Rima ci ha parlato di un'amica che trovava difficoltà nella sua famiglia a raccogliere i soldi per i poveri a causa dell'incomprensione dei genitori. Questa amica si è fatta coraggio ed ha ugualmente parlato con una giovane sposa che non riusciva ad avere bambini, chiedendole di dare qualcosa per gli alimenti di una famiglia bisognosa. Dopo 3 mesi di offerte, questa signora confidava a Rima di aver scoperto di attendere due gemelli da 3 mesi. Mi è molto piaciuta la forma di sensibilizzazione di Samar, un'altra delle nostre volontarie, che ha coinvolto le cugine svedesi venute in vacanze per 2 settimane: non sono sicuramente mancate per loro le visite ai luoghi di divertimento, ma sempre con un'attenzione particolare. Se ad esempio veniva fuori l'idea di comprarsi 2 camicette, così raccontavano, alla fine finivano per prenderne solo una e lasciare il denaro per i poveri. Non è sempre facile compiere l'apostolato tra i propri parenti!
Il primo agosto ricorre il quarto anniversario della morte di fratel Vittorio Serafino, un fratello coadiutore del nostro istituto che è stato membro della nostra comunità del Libano per 3 anni e che è rimasto nel cuore dei giovani. Ci siamo ricordati di lui e di Don Lido Puccini, zio di Padre Damiano deceduto il 31 maggio u.s., davanti ai santi che abbiamo visitato ieri. Al rientro a casa ci ha sorpresi la notizia della morte di a Roby Luna, di circa 50 anni, fratello di un nostro confratello. Sicuramente queste figure accompagnano dal cielo la nostra missione. Lara, anche lei presente ieri, ha ricordato l'abitudine libanese che prevede nell'occasione della morte di qualcuno di compiere qualche gesto di carità per i poveri in memoria e suffragio dei defunti, ed ha pensato di chiedere a tutti voi di partecipare al nostro dolore per la scomparsa di queste figure care proponendo un semplicissimo gesto di carità in favore dei più bisognosi assistiti dalla nostra missione, raccomandando di farne pubblicità.
Chi è interessato a maggiori informazioni o a conoscere le modalità per un contributo in favore della nostra opera può inviare sms al 333/5473721 o inviare un vaglia a Cuter Daniella (mia madre) via Giuntini,1. Navacchio (PI) 56023 tel 050/775307. Email: libanoicms@gmail.com . Nel mese di ottobre - novembre sarò in Italia. Se è possibile organizzare qualche celebrazione o qualche incontro, sono sempre disponibile a venire ovunque.

Pace e bene.

P. Damiano Puccini icms



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