Dalla fine della guerra circa 300 persone sono rimaste ferite o uccise a causa delle cluster con conseguenze anche sulla ripresa economica e sulla ricostruzione
Agenzia Misna - Con quasi tre anni di ritardo, Israele ha consegnato alla missione dell’Onu nel sud del Libano (Unifil) le mappe dei siti colpiti con bombe a grappolo durante gli ultimi giorni della guerra del luglio 2006. Si tratta di informazioni a lungo chieste dal governo libanese e dalle organizzazioni che stanno procedendo alla bonifica di ampi territori dove si stima – fonte Onu - siano circa un milione le sub-munizioni cluster (più letali e instabili delle mine anti-uomo) rimaste inesplose ma pronte a rilasciare il loro carico letale se solo sfiorate. Nei mesi successivi la fine della guerra fonti militari israeliane avevano ammesso il lancio di sub-munizioni cluster. Il primo ministro Fouad Siniora ha preso atto della consegna delle informazioni sottolineando che si tratta di un passo comunque tardivo. Dalla fine della guerra circa 300 persone sono rimaste ferite o uccise a causa delle cluster con conseguenze anche sulla ripresa economica e sulla ricostruzione. Ancor oggi, da Sidone procedendo verso sud l’esercito consegna agli automobilisti di passaggio volantini con le foto di sub-munizioni cluster come misura di cautela; inoltre le campagne attorno a Bint Jbeil e Tiro sono ancora considerate insicure e numerosi appezzamenti restano incolti proprio per il rischio che possano nascondere cluster.

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