giovedì, ottobre 29, 2009
Nel 2008 l'incremento annuo degli stranieri ha superato le quattrocentomila unità

PeaceReporter - Sono 4.329.000 gli stranieri regolarmente presenti in Italia nel 2008. Questo è quanto si legge nel diciannovesimo rapporto sull'immigrazione della Caritas. Nonostante lo scenario internazionale di crisi economica e occupazionale, l'immigrazione nel nostro Paese è andata aumentando. L'Istat per il 2008 aveva preventivato un incremento annuo di 250 mila unità, ma il valore era considerato elevato. La realtà però, stando al rapporto Caritas, ha superato ampiamente le prospettive. Nel corso del 2008 si è registrato un incremento di 458.664 residenti, il 13,4 per cento in più rispetto al 2007. A rigor di precisione i cittadini stranieri residenti in Italia a fine 2008 sono 3.891.295, ma il dato supera abbondantemente i quattro milioni se si tiene conto delle presenze regolari in attesa di registrazione presso gli uffici delle anagrafi. Gli stranieri vengono così a incidere tra il 6,5 per cento e il 7,2 per cento sull'intera popolazione. Il dato però raggiunge il dieci per cento se rapportato alla classe dei più giovani, minori e persone fino ai trentanove anni. Percentuali che portano l'Italia a collocarsi per la prima volta al di sopra della media europea per incidenza degli stranieri residenti sul totale della popolazione. Il primato resta alla Spagna con l'11,7 per cento, seguita dalla Germania con l'8,2 per cento. Nel 2008 l'Italia ha superato la Gran Bretagna, ferma al 6,3 per cento.

L'Europa orientale, anche relativamente al 2008, si conferma l'area da cui provengono la maggior parte degli immigrati: al vertice della classifica restano i romeni con 800 mila presenze, il 20,5 per cento del totale migranti, seguiti da albanesi (440 mila), marocchini (400 mila), cinesi (170 mila) e ucraini (150 mila). A livello territoriale la Lombardia con 904.816 residenti stranieri, il Veneto con 454.453 e il Lazio con 450.151 si confermano le mete più ambite. Nonostante i proclami e gli slogan del governo, i rimpatri sono un numero esiguo. Su 36.951 persone sbarcate, ne sono state rimpatriate a forza 17.880 e 6.358 quelle respinte alle frontiere. Non è quindi dal mare che proviene il pericolo clandestini, sebbene le politiche governative abbiano puntato tutto su questo aspetto per condizionare l'opinione pubblica.

Uno dei dati sui quali, invece, vale la pena concentrare l'attenzione relativamente al 2008 riguarda i minori. Più di un quinto della popolazione straniera è costituita da minori che raggiungono le 862.453 unità. I nuovi nati da genitori stranieri lo scorso anno sono stati 72.472, il 12,6 per cento delle nascite totali registrate in Italia. Se poi ai nati nel nostro Paese si aggiungono i ricongiungimenti familiari, la cifra dei minori stranieri supera per la prima volta le centomila unità. L'immigrazione si conferma una ricchezza demografica per la popolazione italiana che tende sempre più all'invecchiamento.

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