lunedì, aprile 26, 2010
Povertà e minori: un binomio che spesso causa fame, analfabetismo, malattie e che può sfociare in episodi di abuso sessuale.

Radio Vaticana - È l’allarme lanciato da don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione Meter, in occasione della 14.ma “Giornata nazionale dei bambini vittime della violenza, l’indifferenza e lo sfruttamento – contro la pedofilia”. All'associazione Meter Benedetto XVI ha rivolto oggi un saluto speciale al termine del Regina Caeli. La Giornata dà il via a una settimana di iniziative, che ha avuto il plauso delle maggiori cariche dello Stato. I numeri sono drammatici: in Italia ogni anno si registrano 20 mila nuovi casi di pedofilia, con un aumento del 10,8 per cento negli ultimi cinque anni, e gli italiani occupano il secondo posto nella classifica dei viaggiatori più assidui per scopi di turismo sessuale. Al tema “Povertà e minori, responsabilità condivise. No alla povertà per dire no agli abusi”, è dedicata la Giornata, organizzata dall’associazione Meter di don Fortunato Di Noto. In 20 anni di attività, Meter ha aiutato 900 minori e famiglie ad essere accolti in centri d’ascolto ed ha segnalato alle autorità 200mila siti pedopornografici, con un ritmo di 600 al mese, nel silenzio pressoché assoluto dei media. “Impressiona che quasi nessun quotidiano riporti queste sconvolgenti notizie e che nessuno protesti o gridi allo scandalo", denuncia don Di Noto. "Davanti a quello che accade dovrebbe sollevarsi il mondo”. Il presidente di Meter, nella sua lettera in occasione della Giornata, invita alla preghiera e all’azione. Ad Avola, in provincia di Siracusa, dove ha sede l’associazione, ma anche in tutti gli sportelli Meter delle città italiane, nelle diocesi e nelle parrocchie che hanno aderito e su facebook, sono molte le iniziative in programma fino al 2 maggio. A sostegno dell’iniziativa di don Di Noto arriva anche un messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “La salvaguardia dell’infanzia costituisce un principio assoluto non solo nel sistema giuridico – scrive - ma anche nella sensibilità comune che respinge gli esecrabili episodi che violano e ledono l’età dell’innocenza, così come ogni forma di indifferenza e di rimozione di fronte a condizioni estreme di povertà e malnutrizione che provocano ai minori sofferenze intollerabili e danni alla salute spesso irreversibili”. Il Capo dello Stato constata che purtroppo “appare ancora lontana la piena osservanza di questi principi che hanno faticosamente superato, grazie all’apporto di più moderni indirizzi pedagogici, antichi modelli di organizzazione sociale insensibili alle peculiari esigenze dei bambini”. (A cura di Roberta Barbi)


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