venerdì, aprile 30, 2010
Da una parte promotore di azioni in favore dei diritti umani, dall'altra uno dei primi stati che non aiuta i migranti

PeaceReporter - Periodo del tutto negativo quello che sta vivendo l'amministrazione messicana. Dopo le polemiche nate in seguito alla riforma statunitense che criminalizza i cittadini stranieri senza documenti, oggi Amnesty International punta il dito contro Città del Messico rea a suo dire di tollerare abusi e violazioni dei diritti umani dei cittadini centroamericani di passaggio in Messico. Il "livello allarmante" della situazione è spiegato da Amnesty all'interno del rapporto "Las victimas invisibles: migrantes en movimiento en Mexico".

E la situazione riguarderebbe decine di migliaia di migranti che subirebbero abusi una volta messo piede in Messico dal confine con il Guatemala. Il più delle volte, inoltre, nessuna violenza viene denunciata per il timore di rappresaglie, espulsioni e ancora violenze. Un aspetto inquietante per uno Stato che si ritrova a combattere su fronti diversi come la lotta contro i cartelli della droga, le leggi Usa sull'immigrazione.
Il Messico da sempre è un paese di transito e di grande tradizione d'immigrazione. Migliaia di cittadini messicani, soprattutto dagli stati più poveri dove il lavoro manca, ma manca anche l'acqua, si dirigono ogni anno verso gli Stati Uniti che puntualmente mettono mano ai regolamenti per gli immigrati. Anche per questo Città del Messico e Washington hanno spesso ratificato i principali trattati internazionali sui diritti umani. Ma molti sono stati anche gli accordi bilaterali per garantire alla manodopera messicana una più agevole permanenza all'interno del territorio statunitense.

"Sono due le ragioni per cui ci siamo impegnati in questa ricerca sulle violazioni dei diritti umani dei migranti che attraversano il confine con il Messico. La prima è che è un fenomeno quantitativamente significativo. Nel solo 2009 sono stati arrestati dal servizio nazionale per l'immigrazione 64061 cittadini stranieri migranti che si trovavano in transito in Messico e che cercavano di raggiungere il confine con gli Usa per poi varcarlo" racconta al telefono con PeaceReporter Riccardo Noury portavoce di Amnesty International. "Nove su dieci provengono dagli stati centrali del Paese. Di questi 64mila una su cinque è donna e uno su dodici è minorenne. Questo significa che è un fenomeno importante composto da persone vulnerabili, come donne e bambine,. Ci sono ormai denunce quotidiane: ogni dieci donne migranti che attraversano il Messico, sei subiscono violenza sessuale. In questo dato sono comprese anche le donne minorenni e le bambine. Il secondo è che c'è il solito comportamento a due facce del Messico che è un paese che ha sulla scena internazionale una posizione molto nobile in tema di diritti umani perché si fa promotore di tutta una serie di sviluppi della normativa internazionale sullo stesso tema dei diritti dei migranti. Poi però, quando si tratta di proteggere questi diritti all'interno si mostra inadempiente" dice Noury. C'e dell'altro comunque. "Quello che abbiamo riscontrato è anche la complicità dello Stato in alcuni attacchi che hanno subito i migranti. Secondo la commissione nazionale per i diritti umani, organismo governativo, fra settembre 2008 e marzo 2009 ci sono stati 9758 sequestri di migranti. Rapiti e spesso sottoposti a violenze. In almeno 120 casi che hanno riferito alla commissione questi episodi hanno chiamato in causa direttamente le autorità pubbliche o perché direttamente responsabili del sequestro o perché avevano assistito senza intervenire. Quindi se il primo tema che riguarda il Messico è questo doppio standard che da una parte promuove i diritti e dall'altra poi non applica all'interno del suo territorio le regole, il secondo è che questa solita dialettica dell'impunità per cui le autorità dei singoli stati della federazione sono complici spesso delle violazioni dei diritti umani. Le autorità federali allo stesso tempo non fanno nulla perché scaricano la competenza sulle autorità statali le quali colludono e quindi il risultato finale è un'impunità generalizzata" conclude il portavoce di Amnesty.
"L'immigrazione è un problema mondiale. Finché ci sarà disparità economica a livello mondiale continuerà ad esistere questo problema. Anche gli europei arrivarono nel nostro continente senza essere invitati e senza permesso, motivati dalla stessa necessità di incontrare una forma di vita migliore . Gli abusi, le violazioni sono cose inumane che appartengono a tutti i Paesi e non solo al Messico. La mia modesta opinione è che tutti i paesi sviluppati sono complici di questa miseria" dice Gladys dal Belize commentando la notizia su un seguitissimo blog della Bbc.
"La verità - dice da Città del Messico Javier - e che in Messico guardiamo i politici come esempi da seguire e così siamo diventati tutti più cinici e senza vergogna, proprio come loro". Oswaldo cittadino peruviano, da Lima rincara la dose. "la vera situazione degli Usa riguarda la rovinosa condizione della sua economia, dovuta ad una cattiva amministrazione. Per accontentare certe lobby in alcuni paesi danno la colpa alla povera gente, agli immigrati.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa