giovedì, aprile 29, 2010
La crisi economica globale porterà all'estrema povertà altri 53 milioni di persone e provocherà nei prossimi cinque anni la morte di oltre un milione di bambini, secondo un rapporto congiunto del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, che fa il punto sugli Obiettivi del Millennio, stabiliti dalle Nazioni Unite, da raggiungersi entro il 2015.

Radio Vaticana - La crisi economica del 2008-2009 e l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari che l'ha preceduta hanno e avranno gravi conseguenze per la popolazione mondiale. Quasi un miliardo di persone hanno ancora difficoltà per procurarsi il cibo, e spesso i soggetti più deboli, come i bambini e le donne in gravidanza, corrono il rischio di morire. Gran parte degli esperti ritiene che gli otto Obiettivi non potranno essere raggiunti nei limiti temporali prestabiliti. In particolare, l'obiettivo di ridurre nei Paesi in via di sviluppo la mortalità infantile a 34 bambini ogni mille sembra piuttosto improbabile. Questo tasso, secondo gli analisti, arriverà nel 2015 a 68 bambini ogni mille. A Washington è stato presentato anche il rapporto del Fmi sulla situazione economica nell'Africa sub sahariana, dove circa 10 milioni di persone sono colpite da una grave crisi alimentare, che ha investito vari Paesi della regione nordafricana del Sahel. In particolare, affermano i dati ONU, in Niger 7,8 milioni di abitanti sono "in stato d'insicurezza alimentare".


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Anonimo ha detto...

meglio non pensarci

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