venerdì, maggio 07, 2010
L'incubo di un eco-disastro inizia a diventare realtà. Bp ha cominciato a calare la 'cupola' di contenimento del greggio sul fondo del Golfo del Messico nella speranza di catturare, prima che arrivi in superficie, il petrolio che sgorga dal pozzo petrolifero sottomarino danneggiato dall'affondamento della piattaforma Deepwater Horizon.

Ansa.it - Lo ha annunciato un portavoce della società. Ci vorrà tempo per la struttura di acciaio e cemento per raggiungere il fondo del mare a 1.500 metri di profondità e per collegarla a una nave in superficie che immagazzinerà il greggio, ma Bp spera di avere completato le operazioni preliminari entro lunedì prossimo. L'incubo di un eco-disastro inizia a diventare realtà: la macchia di petrolio nel Golfo del Messico sta inquinando le Isole Chandeleur, un paradiso ambientale al largo della Louisiana. La notizia del primo impatto della marea con la terra è giunta qualche ora dopo l'annuncio dell'impegno contro il gruppo Bp di una ambientalista molto nota, la Erin Brockovich dell'omonimo film.

"Abbiamo il greggio su tutte le Isole Chandeleur", ha detto un funzionario della Nooa, National Oceanic Atmospheric Administration, riferendosi al primo tratto di territorio colpito dalla marea. "E' l'unico inquinamento da petrolio riscontrato", ha puntualizzato il funzionario dell'ente governativo in una conferenza stampa telefonica. Altre fonti hanno d'altra parte riferito di alcuni uccelli, tra i quali cormorani, già incatramati dal greggio. Intanto, a circa 80 km dalla costa, nel Golfo del Messico, proseguono le manovre attorno al 'mega-imbuto', giunto ore fa in posizione sul 'ground zero' della perdita: la struttura sarà calata negli abissi del mare per contenere la perdita di greggio, operazione mai tentata prima a simili profondità, ovvero a oltre 1.500 metri sotto la superficie. A non avere dubbi sull'esito dell'operazione è l'amministratore delegato di Bp, Tony Hayward, che ha sorvolato in elicottero la flottiglia di navi dislocata nel Golfo.

"E' come lo sbarco in Normandia. Vinceremo", ha sottolineato. "Provano tutto il possibile. Se non funziona tenteranno qualcos'altro", ha a sua volta detto il capitano della chiatta Demi Shaffer. La complicata manovra, piena di incognite, è stata oggi al centro dell'attenzione negli stati Usa, dalla Louisiana alla Florida, che seguono passo a passo i diversi fronti - in primo luogo quello ecologico - sulla minaccia 'oil' per le proprie coste. "Confidiamo che sia un successo, perché ci darebbe più fiducia. Ma sapremo i risultati solo nel fine settimana", ha precisato il ministro alla sicurezza interna, Janet Napolitano, da oggi in visita nei luoghi 'nel mirino' della marea inquinante, incontrando autorità, popolazione e stampa, prima a Biloxi, in Mississippi, quindi a Pensacola, in Florida. Gli Usa stanno però combattendo la lotta contro il greggio non solo a livello industriale, come il mega-imbuto della Bp, ma tramite altri mille mezzi, dimostrando tra l'altro grande fantasia e inventiva. In queste ultime ore, un gruppo ambientalista californiano ha raccolto 200 mila chili di capelli umani e peli animali (donati da parrucchieri per esseri umani e per cani) che verranno utilizzati per realizzare barriere galleggianti di contenimento 'naturali'. Ad annunciare di voler impegnarsi in prima linea sul dossier 'marea', in particolare contro la Bp, è stata d' altra parte Erin Brockovich.

L'ambientalista Usa - interpretata da Julia Roberts nel noto film di Steven Soderbergh - sarà nei prossimi giorni negli stati colpiti dall'emergenza. La Brockovich oggi in un'intervista si è posta alcune delle domande che si pongono milioni di americani: "Chi aiuterà i pescatori, i proprietari di terreni danneggiati e le famiglie preoccupate per l'impatto che il greggio avrà sul cibo e sulla salute?". La Napolitano ha annunciato che oltre 34 miglia di galleggianti sono stati dispiegati sulla superficie del mare al largo dalle coste del Mississippi: ma in totale, ha precisato, le boe anti-greggio si trovano già disposte lungo 100 miglia delle coste del Golfo del Messico. E stanno lavorando alla missione contro il petrolio circa 10 mila persone e 270 imbarcazioni di diverso tipo. Successivamente, parlando a Florida, la Napolitano ha rilevato che l'emergenza è in evoluzione, senza scartare il rischio che la marea diventi "un disastro senza precedenti".

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