venerdì, luglio 23, 2010
Lavoratori di Azione Cattolica (Mlac) terrà il suo Campo scuola nazionale

Il ricco programma prevede la partecipazione dell’Amministratore delegato della Ducati, Gabriele Del Torchio, vicino al mondo giovanile, del sociologo Livio Barnabò, esperto delle vicende del Nord-Est nel quadrante europeo, di don Giorgio Bezze già assistente nazionale dei giovani di Azione Cattolica, e di sindacalisti e amministratori locali. Il Campo scuola nazionale è anche il naturale compimento di un percorso di impegno del Mlac che prevede lo svolgimento questa estate di altri 4 Campi scuola inter-regionali (vedi date e luoghi sul sito Ac, all’indirizzo www.azionecattolica.it/aci/MLAC). In tutti i Campi il rapporto con i lavoratori che vivono le conseguenze dell’attuale crisi economica e del lavoro sono continui, così come è strettissimo il rapporto tra Movimento lavoratori di AC, progetto Policoro e l’ufficio CEI per i problemi sociali ed il lavoro.

In particolare, il Mlac è impegnato: in Sicilia, a Termini Imerese, al fine di realizzare una comunione tra gli operai della Fiat e gli agricoltori siciliani delle 750mila imprese agricole che sono in crisi (dati della Coldiretti); in Sardegna, dove il Mlac sta seguendo il caso della La Vynils, con gli operai che hanno realizzato l’“Isola dei non famosi” all’Asinara; in Puglia, seguendo le questioni ambientali dell’Ilva di Taranto; in Calabria, dove l’Ac sta lavorando di concerto con tutte le aggregazioni laicali “sugli stili di vita”; in Abruzzo, dove i lavoratori di Azione Cattolica stanno aiutando concretamente le aziende agricole delle aree terremotate che operano nel territorio del Parco; mentre nelle Marche siamo vicini agli operai della Merloni e in Toscana seguiamo il caso Piaggio. Inoltre, come Mlac esprimiamo la nostra preoccupazione sul futuro della Fiat di Pomigliano.

Come sottolinea il Segretario nazionale del Mlac, Cristiano Nervegna: «Seguendo tutte queste realtà, siamo sempre più convinti che la gravità della crisi economica spinga verso forme di egoismo originato dalla priorità di avere un posto di lavoro certo e dignitoso. C’è gente con figli e mutui da rispettare, non possiamo giocare con la loro storia. Ma proprio per andare oltre gli egoismi, bisogna fare rete. Dobbiamo entrare in una logica di comunità nazionale, e questo il Mlac lo chiede con forza». Per poi aggiungere che è necessario «un rapporto dialogico con il mondo delle imprese. Incontriamo, nei vari Campi scuola, imprenditori “illuminati” che fanno squadra con i lavoratori Insieme ad esponenti politici che vanno sostenuti dall’associazionismo perché non rimangano spesso soli ad arginare le difficoltà di un Paese che sembra aver perduto la strada dell’innovazione e della qualità; le unica vie possibili per rilanciare la nostra economia e il lavoro».

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