Si è aperto a Cuneo l’VIII Forum internazionale di Greenaccord L’obiettivo: delineare un nuovo modello economico e sociale finalmente compatibile con i limiti biologici che la Terra impone. In platea, 130 giornalisti provenienti dai cinque continenti. Interventi e dibattiti fino a sabato 16 ottobre.
Cuneo – Come si può riuscire a comunicare l’importanza di costruire un nuovo modello di progresso? Quali competenze devono avere i giornalisti per riuscire a diffondere tali temi fra l’opinione pubblica in modo corretto? Come si può dare il giusto valore alle “buone pratiche” che si vanno consolidando in Italia e nel mondo? Si è aperto questa mattina nel Centro Convegni della Provincia di Cuneo l’ottavo Forum Internazionale Greenaccord per la Salvaguardia della Natura “People Building Future – Confini e Valori per un vivere sostenibile”, che si protrarrà fino a sabato prossimo.
Al Forum, come negli anni scorsi, prenderanno parte oltre cento giornalisti provenienti da decine di Paesi nei cinque continenti. La strada per far comprendere all’opinione pubblica l’ineluttabilità del cambio di paradigma passa infatti per la “formazione dei formatori”.
In tutto il globo, infatti, esistono centinaia di esperienze positive che testimoniano la possibilità di coniugare progresso e sostenibilità ambientale delle azioni umane. Molto spesso però quelle esperienze rimangono azioni isolate e l’opinione pubblica non ha gli strumenti per valutarne l’importanza. Questo accade per due motivi: perché il modello di sviluppo attuale non considera ancora indispensabili le azioni di salvaguardia ambientale e la diffusione delle tecnologie pulite. E perché purtroppo anche i giornalisti non sanno comunicare nel giusto modo concetti innovativi ed essenziali per il nostro futuro: debito ecologico, capitale umano, capitale naturale, confini biologici planetari.
“Si dice che i giornalisti che scrivono di ambiente raccontano sempre notizie catastrofiche”, ha affermato il presidente di Greenaccord, Gian Paolo Marchetti nel suo discorso d’apertura. “Cari amici giornalisti, vorremmo che cominciaste a farvi promotori sui vostri media e nella società civile di un dibattito incisivo sui valori alla base di un futuro più sostenibile. Occorre creare consenso intorno a tali argomenti, in modo che l’opinione pubblica possa spingere la Politica a scelte che evitino alle future generazioni pericoli e calamità”.
“Il giornalismo italiano incoraggia il dilettantismo e questo danneggia enormemente anche la capacità di saper comunicare temi complessi” ha poi denunciato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia. “La crisi economica ha spinto a un taglio delle redazioni che impedisce ai giornalisti di informarsi e approfondire. La tendenza deve invece essere quella della specializzazione. Noi rappresentanti dei media dobbiamo imporci di ragionare con testa scientifica”.
Ai lavori d’apertura hanno preso parte anche le autorità cittadine: il Sindaco Alberto Valmaggia, il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Maria Bergesio e il Vescovo di Cuneo, Mons. Giuseppe Cavallotto, che ha invece sottolineato l’importanza di “ripensare i limiti delle risorse umane e naturali delle quali abbiamo bisogno. È un tema con una enorme rilevanza sociale e religiosa. La Terra è di Dio e quindi è di tutti gli uomini: spero che da questo Forum nasca una nuova spinta che faccia superare le esperienze devastanti per i nostri territori”.
Quattro giorni di incontri, otto sessioni di lavoro, dodici relazioni. Il programma completo dell’VIII International Media Forum per la Salvaguardia della Natura è disponibile sul sito www.greenaccord.org. Sarà possibile seguirlo su internet, in diretta streaming, sul sito www.greencanal.eu.
Al Forum, come negli anni scorsi, prenderanno parte oltre cento giornalisti provenienti da decine di Paesi nei cinque continenti. La strada per far comprendere all’opinione pubblica l’ineluttabilità del cambio di paradigma passa infatti per la “formazione dei formatori”.
In tutto il globo, infatti, esistono centinaia di esperienze positive che testimoniano la possibilità di coniugare progresso e sostenibilità ambientale delle azioni umane. Molto spesso però quelle esperienze rimangono azioni isolate e l’opinione pubblica non ha gli strumenti per valutarne l’importanza. Questo accade per due motivi: perché il modello di sviluppo attuale non considera ancora indispensabili le azioni di salvaguardia ambientale e la diffusione delle tecnologie pulite. E perché purtroppo anche i giornalisti non sanno comunicare nel giusto modo concetti innovativi ed essenziali per il nostro futuro: debito ecologico, capitale umano, capitale naturale, confini biologici planetari.
“Si dice che i giornalisti che scrivono di ambiente raccontano sempre notizie catastrofiche”, ha affermato il presidente di Greenaccord, Gian Paolo Marchetti nel suo discorso d’apertura. “Cari amici giornalisti, vorremmo che cominciaste a farvi promotori sui vostri media e nella società civile di un dibattito incisivo sui valori alla base di un futuro più sostenibile. Occorre creare consenso intorno a tali argomenti, in modo che l’opinione pubblica possa spingere la Politica a scelte che evitino alle future generazioni pericoli e calamità”.
“Il giornalismo italiano incoraggia il dilettantismo e questo danneggia enormemente anche la capacità di saper comunicare temi complessi” ha poi denunciato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia. “La crisi economica ha spinto a un taglio delle redazioni che impedisce ai giornalisti di informarsi e approfondire. La tendenza deve invece essere quella della specializzazione. Noi rappresentanti dei media dobbiamo imporci di ragionare con testa scientifica”.
Ai lavori d’apertura hanno preso parte anche le autorità cittadine: il Sindaco Alberto Valmaggia, il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Maria Bergesio e il Vescovo di Cuneo, Mons. Giuseppe Cavallotto, che ha invece sottolineato l’importanza di “ripensare i limiti delle risorse umane e naturali delle quali abbiamo bisogno. È un tema con una enorme rilevanza sociale e religiosa. La Terra è di Dio e quindi è di tutti gli uomini: spero che da questo Forum nasca una nuova spinta che faccia superare le esperienze devastanti per i nostri territori”.
Quattro giorni di incontri, otto sessioni di lavoro, dodici relazioni. Il programma completo dell’VIII International Media Forum per la Salvaguardia della Natura è disponibile sul sito www.greenaccord.org. Sarà possibile seguirlo su internet, in diretta streaming, sul sito www.greencanal.eu.
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