giovedì, gennaio 06, 2011
Fred Upton, un repubblicano del Michigan, è il nuovo presidente della Commissione energia e commercio del Congresso Usa, ma è anche un camaleonte politico.

di Umberto Mazzantini

GreenReport - Qualche tempo fa era uno dei pochi nel Grand old party (Gop), come chiamano negli Usa il partito dell'elefante, a dirsi pubblicamente preoccupato per il «grave problema del cambiamento climatico globale», che «Richiede soluzioni serie». Ma si tratta dell'ormai lontanissimo 2009, prima che i repubblicani venissero conquistati ed invasi dalla retorica reazionaria ed ascientifica dei Tea Party. E' stato alle primarie per le ultime elezioni di midterm che i repubblicani "moderati" come Upton hanno capito che chiunque avesse pronunciato la parola "regulation" sarebbe stato fuori gioco e che l'elettorato (o meglio gli attivisti) della destra conservatrice lo avrebbero buttato via, è il caso di dirlo, come una bustina di tea usata.

Ad un anno di distanza Upton, convertito all'estremismo imperante, dice che le emissioni di CO2 non sono un grosso problema e che regolamentarle distruggerebbe l'economia americana. Questo camaleontico repubblicano assumerà il controllo dell'House energy and commerce committee questa settimana, portando in dote al Gop un cambiamento radicalmente di opinione sulla regolamentazione delle emissioni di CO2, una folgorazione sulla via delle Big Oil avvenuta negli ultimi mesi. Nell'aprile 2009 diceva: «Il cambiamento climatico è un problema serio che richiede soluzioni serie», questa settimana ha scritto sul Wall Street Journal che si oppone a qualsiasi regolamentazione delle emissioni di carbonio e che, se l' Environmental protection agency (Epa) lo facesse, sarebbe una «Presa di potere incostituzionale, che ammazzerebbe milioni di posti di lavoro».

Attenzione, la preoccupazione "progressista" per il global warming non era stata espressa in qualche appuntamento elettorale in un'area particolarmente colpita dai cambiamenti climatici o dall'industria petrolifera, o vicina ad una centrale nucleare, no, le cose dette fino al 2009 da Upton erano pubblicate in bella mostra sul suo sito internet personale. Fino a poco tempo fa la sua posizione sulle leggi sul clima era molto chiara: «Dobbiamo con forza mettere tutto sul tavolo, mentre cerchiamo di ridurre le emissioni di carbonio. Il cambiamento climatico è un problema grave che richiede soluzioni serie».

Ora, mentre è iniziata la caccia all'anatra zoppa Obama e cadono migliaia di merli dal petto rosso dal cielo e un fiume si riempie dei cadaveri di milioni di pesci tamburo, Upton ignora queste "piaghe bibliche" e cede completamente alla retorica del messianismo iperconservatore e presenta la tremebonda carbon cap dei democratici come una pericolosa «Energy tax» e le regole proposte dall'Epa per ridurre le emissioni di gas serra come il killer politico di «Milioni di posti di lavoro americani».

La maggioranza repubblicana alla Camera Usa vuole evidentemente sbarazzare il tavolo anche dagli impegni internazionali presi a Cancun. Ma cosa metterà su quel tavolo mister Upton? Poco: l'unica cosa certa è che chiederà di costruire nuove centrali nucleari, ma non è certo la «Soluzione seria» contro il cambiamento climatico che invocava solo qualche mese fa.

La poltrona ha fatto dimenticare ad Upton ogni preoccupazione per il cambiamento climatico, intanto ha rimosso dal suo sito ogni riferimento imbarazzante alle sue precedenti opinioni sulla necessità di un prossimo futuro ad energia pulita per gli Usa. L'unica "prova" di questa conversione resta un video che gira in rete, per ironia della sorte di Fox News, l'organo televisivo della destra repubblicana.

D'altronde Upton deve fare i conti (in tutti i sensi) con un partito repubblicano in piena mutazione genetica: dopo le elezioni del novembre 2010, gli oltre 100 nuovi parlamentari del Gop hanno come unica caratteristica comune quella di provenire dall'ala della destra estrema conservatrice.

Un'indagine svolta subito dopo le elezioni da ThinkProgess sulle matricole parlamentari del Gop ha rivelato che l'85% si oppone a qualsiasi legge sul cambiamento climatico e addirittura più del 50% nega l'esistenza dei cambiamenti climatici causati dall'uomo. Naturalmente gli incentivi che non devono assolutamente andare alla green economy non devono essere però essere tagliati alle industrie petrolifera e nucleare pesantemente sovvenzionate.

Quella del negazionismo climatico è solo la ciliegina sulla torta visto che è già cominciata la dura battaglia dell'intero Gop per demolire la riforma dell'assistenza sanitaria e che i repubblicani stanno spingendo per porre fine alla cittadinanza per diritto di nascita e per ridurre il numero degli immigrati legali.

ThinkProgess definisce l'indagine «Un'istantanea dell'estremismo della classe dirigente del Gop nel 2010», una foto dove il camaleontico Upton ha il posto d'onore, al centro di questa nuova pericolosa classe dirigente bigotta, fondamentalista, conformista e che odia la scienza e i poveri, che non solo rischia di governare l'America e il mondo tra un paio di anni, ma addirittura di farci rimpiangere la spietata cricca neo-con di George W. Bush.

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