mercoledì, marzo 16, 2011
della nostra collaboratrice Federica Scorpo

Considerato uno dei padri della patria, colui che ha contribuito fortemente alla realizzazione dell’unità d’Italia, Giuseppe Mazzini era un giovane con grandi ideali. Diede il nome di Giovine Italia alla sua associazione proprio per il desiderio di rinnovamento e progresso che solo i giovani possono portare. Dopo essersi unito ai Carbonari, decise che anche questo movimento, eccessivamente segreto, non era più sufficiente a liberare il popolo, a renderlo protagonista e indipendente. Lui stesso affermava che le rivoluzioni andavano fatte per il popolo e con il popolo.
La corrente mazziniana si basava appunto su Dio e il Popolo. La storia, per Mazzini, era la massima espessione dell’attività creatrice di Dio, per questo dinamica e in continuo progresso.
Chi può compiere questa missione e diventare protagonista del progresso è solo il popolo, inteso come umanità, come nazione.
La Giovine Italia, fondata a Marsiglia nel 1831, si basava quindi su questi due pilastri: da una parte Dio e il Popolo e dall’altra Pensiero e Azione. L’obiettivo era creare un’Italia indipendente, libera e repubblicana dove il popolo fosse sovrano. Questa sovranità era proprio il fulcro del pensiero mazziniano, che, rispetto alla Carboneria, aveva l’intento di educare il popolo italiano alla sua terza missione storica, dopo l'impero romano e il cristianesimo: la diffusione in Europa dell'ideale di popoli liberi e pacifici associati tra loro.

Mazzini alla fine riuscì nel suo intento: la Giovane Italia divenne la Giovane Europa (1834) e il suo pensiero si diffuse in tutta Europa. “L'avvenire, della Patria è vostro, voi non lo fonderete se non liberandovi da due piaghe che oggi purtroppo, spero per breve tempo, contaminano le classi più agiate e minacciano di sviare il progresso Italiano : il Macchiavellismo e il Materialismo. Il primo, travestimento meschino della scienza d'un Grande infelice, v'allontana dall'amore e dall'adorazione schietta e lealmente audace della Verità; il secondo vi trascina inevitabilmente, con il culto degli interessi, all'egoismo ed all'anarchia. Voi dovete sottrarvi all'arbitrio e alla prepotenza degli uomini. E nella guerra che si combatte nel mondo tra il Bene e il Male, dovete dare il vostro nome alla Bandiera del Bene e avversare, senza tregua, il Male, respingendo ogni dubbia insegna, ogni transazione codarda, ogni ipocrisia di capi che cercano maneggiarsi fra i due; sulla via del primo, voi m'avrete, finchè io vivo. E perché quelle due Menzogne vi sono spesso affacciate con apparenze seduttrici e con un fascino di speranze che solo il culto di Dio e della Verità può tradurre in fatti per voi, ho creduto debito di scrivere, a premunirvi, questo libretto. Io v'amo troppo per adulare alle vostre passioni o accarezzare i sogni dorati coi quali altri tentano ottenere favore da voi. La mia voce può apparirvi severa e troppo insistente a insegnarvi la necessità del sacrificio e della virtù per altrui. Ma io so, e voi, buoni e non guasti da una falsa scienza o dalla ricchezza, intenderete fra breve, che ogni vostro diritto non può essere frutto che d'un dovere compiuto”, così Mazzini spiega, nella prefazione de ‘I Doveri dell’Uomo’ (1860), il pensiero dominante della sua epoca, dove al materialismo voleva contrapporre i valori di Dio e dei doveri dell’uomo.

Sono trascorsi 150 anni da allora, eppure Mazzini aveva guardato lontano: il suo pensiero è più attuale che mai. Ancora oggi ci si allontana dai valori universali, quelli che danno valore all’esistenza. Nella stessa opera parla di famiglia, di umanità, di Dio e della patria, valori su cui si basa la stessa Costituzione italiana e su cui è sorta la nostra Italia. Ricordare Mazzini, alle porte dell’anniversario del nostro paese, significa rispolverare quei pilastri morali che hanno permesso, attraverso le insurrezioni popolari e il sacrificio del popolo, di avere un’Italia unita. E ricordare l’universale compito dei giovani di essere il moto del progresso: “Giuro di consacrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l'Italia in nazione una indipendente, libera e repubblicana”, così termina il famoso giuramento della Giovine Italia… e possiamo dire che Mazzini ha mantenuto il giuramento.

Speciale Unità d'Italia:

- Considerato uno dei padri della patria, Giuseppe Mazzini era un giovane con grandi ideali: per questo fondò la Giovine Italia.
- «Che esista una questione meridionale, nel significato economico e politico della parola, nessuno più lo mette in dubbio.»
- Il 17 marzo sta finalmente arrivando. Ma tra mugugni e indugi manca un’ampia adesione all’evento: perchè?
- Il 17 marzo festeggiamo tutti l’Unità d’Italia. Anche la Chiesa intende esprimere la convinta e responsabile partecipazione.
- 150 anni d’Italia: Donne del Risorgimento. Dietro le quinte hanno contribuito e lottato duramente per l’Unità d’Italia.
- San Francesco e Santa Chiara: valori cristiani, valori universali
- Auguri, Italia: ecco le celebrazioni di Perugia
- Le Iene, i politici e l’Unità d’Italia
- Tanti auguri, Italia, dalle strade della Capitale!

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

credo che questa ricerca su Mazzini sia a dir poco superficiale

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa