lunedì, marzo 14, 2011
La crisi in Libia minaccia la sicurezza alimentare del Paese e della regione. È l’allarme lanciato dalla Fao, che in un comunicato sottolinea come la situazione attuale possa portare ad un crollo del mercato alimentare e del sistema di distribuzione interna, a causa della forte dipendenza della regione dalle importazioni di cereali.

Radio Vaticana - “L'esaurimento delle scorte alimentari e la perdita di manodopera rurale, sono tutti fattori che nel lungo termine potrebbero compromettere seriamente la sicurezza alimentare", ha affermato Daniele Donati, capo del servizio delle operazioni di emergenza della Fao. Al fine di superare l’emergenza, la Fao ha in programma di distribuire semi di ortaggi nelle periferie urbane e nelle zone costiere, con l’obiettivo di incrementare il consumo di alimenti freschi e l’assunzione di sostanze nutritive fondamentali per l’organismo. L’agenzia dell’Onu ha inoltre chiesto un sostegno per garantire un'efficace sorveglianza delle malattie animali e del patrimonio zootecnico. I dati provenienti dalla Libia sulla sicurezza alimentare rimangono frammentati e non confermati, si legge nel comunicato. A tal fine la Fao auspica un attento monitoraggio sullo stato delle riserve alimentari e sul prezzo internazionale del grano. Data la dipendenza dalle importazioni, ulteriori aumenti dei prezzi nel mercato internazionale avrebbero infatti un impatto devastante sulle fasce di popolazione più vulnerabile. In Libia, la produzione interna di seminativi si concentra principalmente nei pressi di Bengasi e di Tripoli. (M. R.)

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