Articoli, interviste, editoriali. Scontro sul nucleare in Italia. La lobby favorevole subisce l'onda anomala giapponese. Ecco perché.
PeaceReporter - Va tutto bene. Vedete come reggono le centrali nucleari nonostante un 9 sulla scala Richter? L'ansia dei paladini del nucleare dopo le voragini e le onde anomale in terra giapponese, il loro paternalismo rassicurante, è durato lo spazio di un mattino. I cronisti dei grandi giornali scrivevano di contaminazione, problemi, nessuna certezza di poter fermare i guasti, i commentatori dalle prime pagine di alcuni grandi giornali ci mettevano una pezza. Sul Messaggero, addirittura, Oscar Giannino - uomo di Confindustria - cercava di dimostrare l'indimostrabile: " ... se allo stato degli atti una prima cosa si può dire, è che proprio la terribile intensità del fenomeno abbattutosi sul Giappone ci consegna una nuova conferma del fatto che in materia di sicurezza di impianti nucleari, i passi in avanti compiuti negli ultimi decenni sono stati notevolissimi, tali da reggere nella realtà dei fatti senza creare pericoli per ambiente e popolazione proprio l`impatto di eventi terribilmente fuori scala, quale quello verificatosi e come prescrivono appunto le norme nel cui rispetto si costruiscono oggi centrali atomiche". Giannino insisteva, accusando di ignoranza crassa gli anti-nuclearisti, sul dato generale: 54 centrali e solo poche in difficoltà. Le agenzie di stampa di ventiquattro ore dopo il suo editoriale lo sconfessano: il governo giapponese ha dovuto abbandonare i toni tranquillizzanti, riconoscere che c'è un problema, le radiazioni riscontrate nella prefettura di Fukushima sono 400 volte quella che si registra in un solo giorno, il raggio di pericolosità e di evacuazione è stato aumentato rapidamente. Le Filippine sono in allerta, per il pericolo radiazioni. Le previsioni meteo indicano possibilità di pioggia contaminata nei prossimi giorni. La Francia ha detto ai connazionali in Sol Levante: meglio andarsene, per nuove scosse e contaminazione.
I pro nucleare dicono che la maggior parte dei soldi che servono per costruire una centrale sono proprio per la sicurezza. Il progetto Enel per le future centrali in Italia si basa sulla tecnologia francese Epr di terza generazione e dovrebbe costare complessivamente 18 miliardi di euro. La prima centrale da 5 miliardi potrebbe essere attiva a partire dal 2020. Ma. Nonostante la campagna del Forum per il nucleare, ingannevole e deferita al gran giurì della pubblicità, i tanti articoli che scorrono più o meno visibili, i canti delle sirene del risparmio in bolletta, il terremoto di Sendai potrebbe essere una pedina fondamentale dello scontro fra favorevoli e contrari all'atomo, in vista del giugno prossimo quando saremo chiamati a votare a un referendum dal testo complesso, ma dal contenuto semplice: votando 'sì' si stopperanno i sogni dei costruttori. Già nel 1987 gli italiani furono chiamati a esprimersi, a pochi mesi dalla tragedia di Chernobyl: i no al nucleare superarono l'80 per cento. Il terremoto e lo tsunami giapponese delle scorse ore è un avvenimento storico per l'intensità, lo spostamento dell'asse terrestre, il rapporto uomo natura e lo spettro ancestrale di una paura solo sospesa dalla tecnologia. Forse anche ora, senza voler abusare del precedente sovietico, si potrà sviluppare una presa di coscienza, una campagna di vera informazione sulla lobby del nucleare e sulla possibilità di investire su energie diversificate. Quelle stesse che si sono viste scippare incentivi, anche in maniera retroattiva, proprio da questo governo.
"Le centrali nucleari hanno un periodo di vita limitato. Cominciamo a sostituire quelle che a breve verranno chiuse impiegando uomini e mezzi nella ricerca delle fonti alternative - Sawa Tihiro, scienziato nucleare e membro del Nuclear Information Center, in una intervista ad Avvenire - Non chiediamo la chiusura immediata di tutte le centrali ma la loro riconversione. Mi aspetto che nei prossimi anni l'opinione pubblica prenda coscienza del pericolo connesso con il nucleare e dei costi elevati che esso comporta", dice lo scienziato.
Renata Pisu ricordava domenica su Repubblica di aver conosciuto Sadao Ichikawa, direttore del laboratorio di genetica dell´Università di Saitama. In maniera opposta a Chicco Testa, lo scienziato da nuclearista è diventato un feroce e accanito detrattore dell'atomo. Lo ha imparato dalla dolcezza di un fiorellino dal bel colore azzurro, la comellina comunis. Una volta sottoposti a radiazioni i suoi petali diventano rosa. Attorno a dieci delle 55 centrali attive in Giappone, Ichikawa ha seminato questi fiorellini e per cinque anni studenti, casalinghe e pensionati, li hanno monitorati.
Rosa. Erano tutti rosa, sempre rosa.
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PeaceReporter - Va tutto bene. Vedete come reggono le centrali nucleari nonostante un 9 sulla scala Richter? L'ansia dei paladini del nucleare dopo le voragini e le onde anomale in terra giapponese, il loro paternalismo rassicurante, è durato lo spazio di un mattino. I cronisti dei grandi giornali scrivevano di contaminazione, problemi, nessuna certezza di poter fermare i guasti, i commentatori dalle prime pagine di alcuni grandi giornali ci mettevano una pezza. Sul Messaggero, addirittura, Oscar Giannino - uomo di Confindustria - cercava di dimostrare l'indimostrabile: " ... se allo stato degli atti una prima cosa si può dire, è che proprio la terribile intensità del fenomeno abbattutosi sul Giappone ci consegna una nuova conferma del fatto che in materia di sicurezza di impianti nucleari, i passi in avanti compiuti negli ultimi decenni sono stati notevolissimi, tali da reggere nella realtà dei fatti senza creare pericoli per ambiente e popolazione proprio l`impatto di eventi terribilmente fuori scala, quale quello verificatosi e come prescrivono appunto le norme nel cui rispetto si costruiscono oggi centrali atomiche". Giannino insisteva, accusando di ignoranza crassa gli anti-nuclearisti, sul dato generale: 54 centrali e solo poche in difficoltà. Le agenzie di stampa di ventiquattro ore dopo il suo editoriale lo sconfessano: il governo giapponese ha dovuto abbandonare i toni tranquillizzanti, riconoscere che c'è un problema, le radiazioni riscontrate nella prefettura di Fukushima sono 400 volte quella che si registra in un solo giorno, il raggio di pericolosità e di evacuazione è stato aumentato rapidamente. Le Filippine sono in allerta, per il pericolo radiazioni. Le previsioni meteo indicano possibilità di pioggia contaminata nei prossimi giorni. La Francia ha detto ai connazionali in Sol Levante: meglio andarsene, per nuove scosse e contaminazione.
I pro nucleare dicono che la maggior parte dei soldi che servono per costruire una centrale sono proprio per la sicurezza. Il progetto Enel per le future centrali in Italia si basa sulla tecnologia francese Epr di terza generazione e dovrebbe costare complessivamente 18 miliardi di euro. La prima centrale da 5 miliardi potrebbe essere attiva a partire dal 2020. Ma. Nonostante la campagna del Forum per il nucleare, ingannevole e deferita al gran giurì della pubblicità, i tanti articoli che scorrono più o meno visibili, i canti delle sirene del risparmio in bolletta, il terremoto di Sendai potrebbe essere una pedina fondamentale dello scontro fra favorevoli e contrari all'atomo, in vista del giugno prossimo quando saremo chiamati a votare a un referendum dal testo complesso, ma dal contenuto semplice: votando 'sì' si stopperanno i sogni dei costruttori. Già nel 1987 gli italiani furono chiamati a esprimersi, a pochi mesi dalla tragedia di Chernobyl: i no al nucleare superarono l'80 per cento. Il terremoto e lo tsunami giapponese delle scorse ore è un avvenimento storico per l'intensità, lo spostamento dell'asse terrestre, il rapporto uomo natura e lo spettro ancestrale di una paura solo sospesa dalla tecnologia. Forse anche ora, senza voler abusare del precedente sovietico, si potrà sviluppare una presa di coscienza, una campagna di vera informazione sulla lobby del nucleare e sulla possibilità di investire su energie diversificate. Quelle stesse che si sono viste scippare incentivi, anche in maniera retroattiva, proprio da questo governo.
"Le centrali nucleari hanno un periodo di vita limitato. Cominciamo a sostituire quelle che a breve verranno chiuse impiegando uomini e mezzi nella ricerca delle fonti alternative - Sawa Tihiro, scienziato nucleare e membro del Nuclear Information Center, in una intervista ad Avvenire - Non chiediamo la chiusura immediata di tutte le centrali ma la loro riconversione. Mi aspetto che nei prossimi anni l'opinione pubblica prenda coscienza del pericolo connesso con il nucleare e dei costi elevati che esso comporta", dice lo scienziato.
Renata Pisu ricordava domenica su Repubblica di aver conosciuto Sadao Ichikawa, direttore del laboratorio di genetica dell´Università di Saitama. In maniera opposta a Chicco Testa, lo scienziato da nuclearista è diventato un feroce e accanito detrattore dell'atomo. Lo ha imparato dalla dolcezza di un fiorellino dal bel colore azzurro, la comellina comunis. Una volta sottoposti a radiazioni i suoi petali diventano rosa. Attorno a dieci delle 55 centrali attive in Giappone, Ichikawa ha seminato questi fiorellini e per cinque anni studenti, casalinghe e pensionati, li hanno monitorati.
Rosa. Erano tutti rosa, sempre rosa.
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di Angelo Miotto
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