In Giappone sono oltre 7 mila le scuole danneggiate dal devastante sisma e dallo tsunami dell'11 marzo scorso e migliaia di bambini non potranno tornare in aula.
Radio Vaticana - È l’allarme lanciato in questi giorni dall’associazione Save the Children, seriamente preoccupata per i tantissimi bambini giapponesi che non torneranno sui banchi visto anche l’alto numero di edifici scolastici, oltre 280, convertiti in centri d’evacuazione e adibiti all’accoglienza di quasi 160 mila sfollati. L’organizzazione si impegna a mettere in campo gli sforzi necessari per garantire ai più piccoli il diritto all’educazione. In occasione del nuovo trimestre, Save the Children distribuirà matite, righelli, libri per gli esercizi, cartelle, e tutti i materiali di scuola di cui i bambini sono rimasti privi, perché scomparsi nel mare di fango dello tsunami per assicurare il diritto all’educazione di migliaia di bambini delle comunità colpite dal disastro. Il ritorno alla vita scolastica – sostiene l’organizzazione – significa restituire un senso di normalità ai minori traumatizzati da questa tragedia, ma è anche una leva per le famiglie, che potranno così ricostruire le loro vite sapendo che i figli sono in un ambiente protetto. “Riportare i bambini a scuola è un passo decisivo - dichiara Stephen McDonald, Responsabile Emergenze di Save the Children in Giappone – quelli che ho incontrato personalmente non fanno altro che chiedere quando potranno tornare tra i banchi a giocare insieme ai loro compagni, perché è quella la loro vita, la loro quotidianità.” (L.G.)
Radio Vaticana - È l’allarme lanciato in questi giorni dall’associazione Save the Children, seriamente preoccupata per i tantissimi bambini giapponesi che non torneranno sui banchi visto anche l’alto numero di edifici scolastici, oltre 280, convertiti in centri d’evacuazione e adibiti all’accoglienza di quasi 160 mila sfollati. L’organizzazione si impegna a mettere in campo gli sforzi necessari per garantire ai più piccoli il diritto all’educazione. In occasione del nuovo trimestre, Save the Children distribuirà matite, righelli, libri per gli esercizi, cartelle, e tutti i materiali di scuola di cui i bambini sono rimasti privi, perché scomparsi nel mare di fango dello tsunami per assicurare il diritto all’educazione di migliaia di bambini delle comunità colpite dal disastro. Il ritorno alla vita scolastica – sostiene l’organizzazione – significa restituire un senso di normalità ai minori traumatizzati da questa tragedia, ma è anche una leva per le famiglie, che potranno così ricostruire le loro vite sapendo che i figli sono in un ambiente protetto. “Riportare i bambini a scuola è un passo decisivo - dichiara Stephen McDonald, Responsabile Emergenze di Save the Children in Giappone – quelli che ho incontrato personalmente non fanno altro che chiedere quando potranno tornare tra i banchi a giocare insieme ai loro compagni, perché è quella la loro vita, la loro quotidianità.” (L.G.)
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