Aerei britannici hanno colpito Sarir: vittime e danni all'oleodotto. Ieri Gheddafi aveva colpito i pozzi controllati dagli insorti.
PeaceReporter - Il viceministro degli Esteri libico Khaled Kaim ha dichiarato ai giornalisti che ieri sera il campo petrolifero di Sarir è stato danneggiato da un attacco di aerei britannici. Tre guardie sarebbero rimaste uccise, e imprecisato è finora il numero dei lavoratori rimasti feriti. Danni sono stati riscontrati anche all'oleodotto che collega il campo al porto mediterraneo di Hariga. Kaim ha protestato con forza contro il raid Nato, sostenendo che si tratta di un'aggressione che viola le leggi internazionali e non è prevista dalla risoluzione dell'Onu.
La struttura danneggiata si trova nel sud della Cirenaica, nel bacino della Sirte, che racchiude l'ottanta percento delle risorse petrolifere libiche. Nella stessa zona si trovano anche i campi di Misla e Waha, controllati dagli insorti, che erano stati colpiti nei due giorni precedenti dalle forze fedeli del Rais. Il portavoce dei ribelli, Hafiz Ghoga, aveva dichiarato nell'occasione che i danni causati ai pozzi li avevano costretti a interrompere la produzione di petrolio.
PeaceReporter - Il viceministro degli Esteri libico Khaled Kaim ha dichiarato ai giornalisti che ieri sera il campo petrolifero di Sarir è stato danneggiato da un attacco di aerei britannici. Tre guardie sarebbero rimaste uccise, e imprecisato è finora il numero dei lavoratori rimasti feriti. Danni sono stati riscontrati anche all'oleodotto che collega il campo al porto mediterraneo di Hariga. Kaim ha protestato con forza contro il raid Nato, sostenendo che si tratta di un'aggressione che viola le leggi internazionali e non è prevista dalla risoluzione dell'Onu.
La struttura danneggiata si trova nel sud della Cirenaica, nel bacino della Sirte, che racchiude l'ottanta percento delle risorse petrolifere libiche. Nella stessa zona si trovano anche i campi di Misla e Waha, controllati dagli insorti, che erano stati colpiti nei due giorni precedenti dalle forze fedeli del Rais. Il portavoce dei ribelli, Hafiz Ghoga, aveva dichiarato nell'occasione che i danni causati ai pozzi li avevano costretti a interrompere la produzione di petrolio.
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