Per l’ordinanza del Gip il movente dell’omicidio di Sara Scazzi sarebbe stato la gelosia che la cugina Sabrina Misseri provava per la piccola Sara: un odio covato dentro e sfociato nello strangolamento. Cosima, sempre secondo l’ordinanza, ha avuto un concorso morale nel delitto non fermando la figlia.
della nostra Federica Scorpo
"Per uccidere occorre avere un motivo, e anche piuttosto cogente. Per uccidere qualcuno - scrive il giudice - tanto più se si tratta di un'adolescente di 15 anni e di una persona di famiglia, nonché di un'azione lesiva non esauritasi in 'un momento' bensì protrattasi, per non meno di un paio di minuti, occorre avere un motivo ed anche piuttosto cogente. E Sabrina Misseri lo aveva, lo ha taciuto ed ha tentato, con ogni mezzo, di tenerlo nascosto agli inquirenti: la sua gelosia per Ivano Russo, del quale era innamorata ma non completamente ricambiata, e che temeva le venisse soffiato dalla più avvenente cugina, ormai non più bambina".
Per Sabrina, Ivano era una vera e propria ossessione: gli appostamenti sotto casa del ragazzo, testimoniati dall’amica Mariangela con cui spesso si incontrava, e 5000 sms tra i due testimoniano la morbosità di questo sentimento. Addirittura in un messaggio Sabrina arriva a definire Ivano un dio, a dimostrare questo rapporto particolare che proprio Sara avrebbe incrinato. Sara che a sua volta era a conoscenza del fatto che Ivano, di fronte ad un approccio di Sabrina, l’avrebbe respinta, e forse proprio questa rilevazione alla cugina è stata la ragione scatenante di tutto. Inoltre, e questo lo dice proprio l’ordinanza, Sabrina aveva paura delle attenzioni che Ivano aveva per Sara. Avrebbe così premeditato l’omicidio e strangolato la piccola Sara con una cintura, forse sotto gli occhi della madre.
Cosima forse sapeva, forse era anche presente ma non ha fermato la figlia, e dopo la morte di Sara la famiglia ha scelto di proteggere Sabrina e liberarsi del corpo: prima abbandonandolo sotto un albero e il giorno dopo calandolo nel pozzo. Questa è la ricostruzione degli inquirenti rafforzata in particolare dalle intercettazioni ambientali tra Michele Misseri e la moglie Cosima e dalla mappatura dei telefonini, oltre a probabili riscontri ancora non noti.
Adesso quasi tutta la famiglia Misseri è in carcere: quello di Sara Scazzi rappresenta un caso di straordinaria atipicità, anche per gli inquirenti. Un caso complesso che ha coinvolto più discipline per le indagini e che sembra pian piano prendere forma, anche se i dubbi sono ancora tanti.
Proprio la madre di Sara, Concetta, è stata la prima a chiedere d’indagare nella famiglia ed è stata sempre convinta di cosa sia potuto accadere a Sara. L’ha raccontato proprio ieri sera a Quarto Grado in un’intervista e l’ha definito “un litigio tra cugine finito male”. Questa è la sensazione di Concetta ed è la strada che sta seguendo la Procura di Taranto, con l’aggravante della premeditazione. Inoltre, Concetta ha dichiarato che forse il cognato, Michele Misseri, non ha agito per proteggere le due donne, Cosima e Sabrina, ma solo perché ne aveva paura, specialmente dopo aver visto ciò che avevano fatto a Sara…
della nostra Federica Scorpo
"Per uccidere occorre avere un motivo, e anche piuttosto cogente. Per uccidere qualcuno - scrive il giudice - tanto più se si tratta di un'adolescente di 15 anni e di una persona di famiglia, nonché di un'azione lesiva non esauritasi in 'un momento' bensì protrattasi, per non meno di un paio di minuti, occorre avere un motivo ed anche piuttosto cogente. E Sabrina Misseri lo aveva, lo ha taciuto ed ha tentato, con ogni mezzo, di tenerlo nascosto agli inquirenti: la sua gelosia per Ivano Russo, del quale era innamorata ma non completamente ricambiata, e che temeva le venisse soffiato dalla più avvenente cugina, ormai non più bambina".
Per Sabrina, Ivano era una vera e propria ossessione: gli appostamenti sotto casa del ragazzo, testimoniati dall’amica Mariangela con cui spesso si incontrava, e 5000 sms tra i due testimoniano la morbosità di questo sentimento. Addirittura in un messaggio Sabrina arriva a definire Ivano un dio, a dimostrare questo rapporto particolare che proprio Sara avrebbe incrinato. Sara che a sua volta era a conoscenza del fatto che Ivano, di fronte ad un approccio di Sabrina, l’avrebbe respinta, e forse proprio questa rilevazione alla cugina è stata la ragione scatenante di tutto. Inoltre, e questo lo dice proprio l’ordinanza, Sabrina aveva paura delle attenzioni che Ivano aveva per Sara. Avrebbe così premeditato l’omicidio e strangolato la piccola Sara con una cintura, forse sotto gli occhi della madre.
Cosima forse sapeva, forse era anche presente ma non ha fermato la figlia, e dopo la morte di Sara la famiglia ha scelto di proteggere Sabrina e liberarsi del corpo: prima abbandonandolo sotto un albero e il giorno dopo calandolo nel pozzo. Questa è la ricostruzione degli inquirenti rafforzata in particolare dalle intercettazioni ambientali tra Michele Misseri e la moglie Cosima e dalla mappatura dei telefonini, oltre a probabili riscontri ancora non noti.
Adesso quasi tutta la famiglia Misseri è in carcere: quello di Sara Scazzi rappresenta un caso di straordinaria atipicità, anche per gli inquirenti. Un caso complesso che ha coinvolto più discipline per le indagini e che sembra pian piano prendere forma, anche se i dubbi sono ancora tanti.
Proprio la madre di Sara, Concetta, è stata la prima a chiedere d’indagare nella famiglia ed è stata sempre convinta di cosa sia potuto accadere a Sara. L’ha raccontato proprio ieri sera a Quarto Grado in un’intervista e l’ha definito “un litigio tra cugine finito male”. Questa è la sensazione di Concetta ed è la strada che sta seguendo la Procura di Taranto, con l’aggravante della premeditazione. Inoltre, Concetta ha dichiarato che forse il cognato, Michele Misseri, non ha agito per proteggere le due donne, Cosima e Sabrina, ma solo perché ne aveva paura, specialmente dopo aver visto ciò che avevano fatto a Sara…
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Sono presenti 6 commenti
Non credo che il motivo sia la gelosia, quello a mio avviso è solo un fatto che ha aggravato il movente. Sembra infatti che Sarah, forse a causa della giovane età, fosse andata a raccontare a tutti gli amici del paese, la loro comune comitiva, che Sabrina si era spogliata in auto con Ivano, offrendosi, rifiutata, al ragazzo. In un piccolo paese, per di più del meridione, dove con facilità i pettegolezzi passano dai figli alla famiglia e di qui al paese intero, per Sbrina questo significava avere la reputazione distrutta, con un episodio che per sempre si sarebbe portata dietro e quindi di qui il timore non solo di perdere ogni speranza con Ivano di cui si era innamorata, ma di qualsiasi altro ragazzo della zona. L'orgoglio e la reputazione distrutta, quiesto è il vero movente. Credo che sia Sabrina che Cosima abbiano affrontato Sarah perchè venute a conoscenza dai messaggi di Ivano che era stata la ragazzina, col suo comportamento sciocco a diffondere questo fatto privato fra i due, e che la volessero redarguire e di qui è scoppiata una lite in cui dagli insulti si è passati alle mani.
Che stupidaggine! Anche qui al Sud, esistono persone che si amano, che si lasciano, che divorziano e che si rifanno una vita come in ogni parte del mondo... stiamo parlando di psicopatici ignoranti non dimentichiamocelo, non esistono giustificazioni per un gesto ingiustificabile e così meschino. stop.
è agghiacciante pensare quello che le è stato fatto...
povera Sara!!!mi viene solo da dire...e spero che giustizia sia fatta
l ergastolo e il minimo............ per la povera sarah e tutta la sua famiglia la vita e in ogni caso distrutta
tornare indietro ai tempi del dodge metterli tutti e tre in quella cella sotto il ponte dei sospiri e buttar via la chiave il piu lontano possibile
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