La cooperativa di pescatori della prefettura di Ibaraki, a sud di Fukushima, ha chiesto 5,2 milioni di dollari di risarcimenti alla Tokyo Electric Power Company (Tepco) per i danni creati alla loro attività dal disastro nucleare di Fukushima Daiichi.
GreenReport - I pescatori di Ibaraki sono fermi praticamente da quando in un piccolo pesce, il "sand lance", sono stati ritrovati livelli di sostanze radioattive molto al di sopra dei limiti consentiti dalla già permissiva legge giapponese.
I delegati delle cooperati di pescatori sono andati nella sede centrale della Tepco, a Tokyo, ed hanno consegnato ai funzionari dell'utility i documenti ufficiali che supportano la richiesta di risarcimento milionaria che servirebbe solo a coprire le perdite economiche dirette subite da quando, dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo, si è capito che il disastro nucleare di Fukushima Daiichi aveva provocato una estesa contaminazione dell'Oceano Pacifico davanti alla costa nor-orientale del Giappone. Il vice-presidente delle cooperative di pesca di Ibaraki, Isao Ono, ha spiegato ai giornalisti che spera che la compagnia energetica compensi in fretta i pescatori e che la sua cooperativa «Prevede di chiedere ulteriori compensazioni, visto che la pesca è ripresa solo in parte e che i pescatori continuano a soffrire per le voci infondate dovute all'incidente nucleare».
La Tepco ha assicurato che esaminerà rapidamente la richiesta dei pescatori e che entro maggio effettuerà un pagamento provvisorio. Si tratta probabilmente dell'inizio di una valanga di richieste di risarcimenti che rischiano di portare la Tepco in bancarotta e che saranno probabilmente un costo aggiuntivo in più del nucleare nelle tasche dei contribuenti giapponesi: richieste di risarcimento simili sono già state avanzate da cooperative agricole, ma quella di Ibaraki è la prima presentata da una cooperativa di pesca. E' certo che tutta l'industria della pesca e dell'acquacoltura della costa nord-orientale del Giappone, molto fiorente prima del terremoto/tsunami e del disastro nucleare di Fukushima Daiichi, seguirà l'esempio e prima per le casse della Tepco e poi per quelle del governo saranno dolori.
GreenReport - I pescatori di Ibaraki sono fermi praticamente da quando in un piccolo pesce, il "sand lance", sono stati ritrovati livelli di sostanze radioattive molto al di sopra dei limiti consentiti dalla già permissiva legge giapponese.
I delegati delle cooperati di pescatori sono andati nella sede centrale della Tepco, a Tokyo, ed hanno consegnato ai funzionari dell'utility i documenti ufficiali che supportano la richiesta di risarcimento milionaria che servirebbe solo a coprire le perdite economiche dirette subite da quando, dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo, si è capito che il disastro nucleare di Fukushima Daiichi aveva provocato una estesa contaminazione dell'Oceano Pacifico davanti alla costa nor-orientale del Giappone. Il vice-presidente delle cooperative di pesca di Ibaraki, Isao Ono, ha spiegato ai giornalisti che spera che la compagnia energetica compensi in fretta i pescatori e che la sua cooperativa «Prevede di chiedere ulteriori compensazioni, visto che la pesca è ripresa solo in parte e che i pescatori continuano a soffrire per le voci infondate dovute all'incidente nucleare».
La Tepco ha assicurato che esaminerà rapidamente la richiesta dei pescatori e che entro maggio effettuerà un pagamento provvisorio. Si tratta probabilmente dell'inizio di una valanga di richieste di risarcimenti che rischiano di portare la Tepco in bancarotta e che saranno probabilmente un costo aggiuntivo in più del nucleare nelle tasche dei contribuenti giapponesi: richieste di risarcimento simili sono già state avanzate da cooperative agricole, ma quella di Ibaraki è la prima presentata da una cooperativa di pesca. E' certo che tutta l'industria della pesca e dell'acquacoltura della costa nord-orientale del Giappone, molto fiorente prima del terremoto/tsunami e del disastro nucleare di Fukushima Daiichi, seguirà l'esempio e prima per le casse della Tepco e poi per quelle del governo saranno dolori.
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