La Nisa chiede scusa: «Dopo 50 giorni la situazione non è sotto controllo». Oggi la Tepco ha annunciato che sta sviluppando un dispositivo per eliminare le sostanze radioattive dall'acqua di mare che spera di installare entro la fine di maggio nell'Oceano Pacifico, vicino alla centrale nucleare di Fukushima.
GreenReport - La Tepco pensa di riempire un container metallico con la zeolite, un minerale che assorbe le sostanze radioattive, e poi di utilizzare una pompa per iniettare continuamente acqua di mare nel container. Come dimostrano tutte le analisi, i livelli di radiazione sono rimaste elevati nel mare intorno a Fukushima Daiichi, anche dopo che la Tepco 4 settimane fa è riuscita a tappare una perdita di acqua contaminata. Il 2 maggio in campioni raccolti vicino ad una presa d'acqua del reattore 2 sono stati riscontrati livelli di iodio radioattivo 5.800 volte sopra il limite giapponese. La stessa azienda ammette: «Non possiamo negare la possibilità che ci sia ancora una perdita di acqua contaminata» e assicura che continuerà a monitorare da vicino la situazione. L'utility ha già realizzato barriere di protezione per contenere i fanghi, e gettato in mare sacchi contenenti zeolite. Il nuovo dispositivo "decontaminante" dovrebbe essere realizzato all'interno di un'area delimitata dalle barriere galleggianti ed anti-limo.
Livelli di radiazione da 100 a 1.000 volte superiori alla norma sono stati rilevati nei fondali marini al largo della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha condotto la sua prima analisi sulla contaminazione dei fondali al largo dell'impianto utilizzando campioni presi il 29 aprile in 2 punti a 20 e a 30 metri di profondità. Nei campioni raccolti a circa 15 chilometri a nord dell'impianto le analisi hanno rivelato la presenza di 1.400 becquerel di cesio-137 e 1.300 becquerel di cesio 134 per chilogrammo, Nei campioni prelevati a circa 20 chilometri a sud della centrale nucleare sono stati registrati 1.200 becquerel/kg di cesio 137 e di cesio-134. Tutti i campioni del punto 2 sono stati trovati contaminati con iodio-131.
La Tepco ha detto che «E' difficile valutare le letture in quanto non ci sono limiti ufficiali per queste sostanze, ma si continuerà a monitorare i livelli di radiazione e il loro impatto sui frutti di mare».
Un altro sondaggio condotto nello stesso giorno dal ministero della scienza del Giappone non ha rilevato la presenza di sostanze radioattive nei campioni prelevati sul fondo marino a circa 50 chilometri a sud di Fukushima Daiichi.
Sembra incredibile, ma in questa situazione, Nobuaki Terasaka, il direttore della Nuclear and industrial safety agency (Nisa) del Giappone, ha visitato per la prima volta solo il 3 maggio la prefettura di Fukushima, dopo il disastro nucleare.
Dopo l'incontro con il governatore Yuhei Sato, Terasaka ha detto ai giornalisti di essersi scusato con Sato e il popolo di Fukushima e di aver anche chiesto scusa per non aver messo ancora la crisi sotto controllo, a 50 giorni dal suo inizio, e per non aver visitato Fukushima prima. Il capo della Nisa ha detto che il suo lavoro per far fronte al disastro della centrale nucleare gli avrebbe impedito di andarci.
Il governatore Sato non si è né commosso né intenerito e ha detto che «La Nisa non è stata pienamente in grado di affrontare i problemi che sorgono ogni giorno».
Che la confusione sia ancora grande lo ha implicitamente ammesso lo stesso Terasaka che ha parlato anche del lungo periodo in cui l'energia non arrivava più dalla rete elettrica esterna alla centrale nucleare di Fikushima Daiichi: «L'agenzia dovrebbe capire il motivo per cui ha lottato con questo problema e utilizzare ciò che ha imparato in futuro».
GreenReport - La Tepco pensa di riempire un container metallico con la zeolite, un minerale che assorbe le sostanze radioattive, e poi di utilizzare una pompa per iniettare continuamente acqua di mare nel container. Come dimostrano tutte le analisi, i livelli di radiazione sono rimaste elevati nel mare intorno a Fukushima Daiichi, anche dopo che la Tepco 4 settimane fa è riuscita a tappare una perdita di acqua contaminata. Il 2 maggio in campioni raccolti vicino ad una presa d'acqua del reattore 2 sono stati riscontrati livelli di iodio radioattivo 5.800 volte sopra il limite giapponese. La stessa azienda ammette: «Non possiamo negare la possibilità che ci sia ancora una perdita di acqua contaminata» e assicura che continuerà a monitorare da vicino la situazione. L'utility ha già realizzato barriere di protezione per contenere i fanghi, e gettato in mare sacchi contenenti zeolite. Il nuovo dispositivo "decontaminante" dovrebbe essere realizzato all'interno di un'area delimitata dalle barriere galleggianti ed anti-limo.
Livelli di radiazione da 100 a 1.000 volte superiori alla norma sono stati rilevati nei fondali marini al largo della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha condotto la sua prima analisi sulla contaminazione dei fondali al largo dell'impianto utilizzando campioni presi il 29 aprile in 2 punti a 20 e a 30 metri di profondità. Nei campioni raccolti a circa 15 chilometri a nord dell'impianto le analisi hanno rivelato la presenza di 1.400 becquerel di cesio-137 e 1.300 becquerel di cesio 134 per chilogrammo, Nei campioni prelevati a circa 20 chilometri a sud della centrale nucleare sono stati registrati 1.200 becquerel/kg di cesio 137 e di cesio-134. Tutti i campioni del punto 2 sono stati trovati contaminati con iodio-131.
La Tepco ha detto che «E' difficile valutare le letture in quanto non ci sono limiti ufficiali per queste sostanze, ma si continuerà a monitorare i livelli di radiazione e il loro impatto sui frutti di mare».
Un altro sondaggio condotto nello stesso giorno dal ministero della scienza del Giappone non ha rilevato la presenza di sostanze radioattive nei campioni prelevati sul fondo marino a circa 50 chilometri a sud di Fukushima Daiichi.
Sembra incredibile, ma in questa situazione, Nobuaki Terasaka, il direttore della Nuclear and industrial safety agency (Nisa) del Giappone, ha visitato per la prima volta solo il 3 maggio la prefettura di Fukushima, dopo il disastro nucleare.
Dopo l'incontro con il governatore Yuhei Sato, Terasaka ha detto ai giornalisti di essersi scusato con Sato e il popolo di Fukushima e di aver anche chiesto scusa per non aver messo ancora la crisi sotto controllo, a 50 giorni dal suo inizio, e per non aver visitato Fukushima prima. Il capo della Nisa ha detto che il suo lavoro per far fronte al disastro della centrale nucleare gli avrebbe impedito di andarci.
Il governatore Sato non si è né commosso né intenerito e ha detto che «La Nisa non è stata pienamente in grado di affrontare i problemi che sorgono ogni giorno».
Che la confusione sia ancora grande lo ha implicitamente ammesso lo stesso Terasaka che ha parlato anche del lungo periodo in cui l'energia non arrivava più dalla rete elettrica esterna alla centrale nucleare di Fikushima Daiichi: «L'agenzia dovrebbe capire il motivo per cui ha lottato con questo problema e utilizzare ciò che ha imparato in futuro».
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