Il mondo arabo è in rivolta. Le persone scese in strada in Algeria e in Egitto per porre fine ai regimi dittatoriali di Ben Ali e di Hosni Mubarak hanno innescato un effetto domino che coinvolge l’intero mondo arabo. Tahar Ben Jelloun, una delle più autorevoli voci arabe in occidente, conduce un’analisi attenta della rivoluzione ancora in corso.
‘La rivoluzione dei gelsomini’ è il titolo della versione italiana del libro, edito da Bompiani. Nella prima parte lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun analizza, per ciascun paese preso in considerazione, le ragioni profonde che motivano le rivolte, mentre la seconda parte è costituita da una raccolta di scritti prodotti tra il 2003 e il 2010 che permettono di completare il quadro della situazione. Ciascun paese ha la sua storia peculiare e le sue vicende interne, ma tutti sono accomunati da alcuni elementi condivisi: il potere dittatoriale dei capi di stato, la corruzione, il totale annullamento della dignità degli individui, il rapporto con l’Occidente, che presenta i dittatori che guidano questi paesi come l’unico modo per scongiurare il rischio di una deriva fondamentalista e che intanto con loro fa affari d’oro. Tahar Ben Jelloun non tralascia neanche di analizzare il ruolo che il fondamentalismo islamico ha e potrebbe rivestire in futuro, come non dimentica di considerare gli interessi che ruotano attorno al petrolio. Al tempo stesso la sua sensibilità di scrittore lo induce a mostrare anche il volto umano della rivolta: l’esasperazione di chi vede calpestata la propria dignità; le aspirazioni dei giovani che sanno che solo la rivoluzione dell’attuale stato delle cose potrà garantire loro un futuro migliore; le vite - spesso molto giovani - spezzate dalle pallottole della polizia che tenta di reprimere le rivolte, mentre una parte di essa schiera con i rivoltosi.
Per ragioni palesi - la rivoluzione non è terminata - questa analisi pubblicata alcuni mesi fa è per certi versi già vecchia, poiché ignora per esempio lo scoppio della guerra in Libia e le rivolte represse nel sangue in Siria. Ciononostante la sua importanza sta nel fatto che l’autore fornisce un quadro chiaro della situazione e dei suoi possibili risvolti, cose che vale la pena avere ben chiare giacché al momento questi paesi sono al centro dell’interesse mondiale e molto in futuro dipenderà dal loro nuovo assetto.
‘La rivoluzione dei gelsomini’ è il titolo della versione italiana del libro, edito da Bompiani. Nella prima parte lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun analizza, per ciascun paese preso in considerazione, le ragioni profonde che motivano le rivolte, mentre la seconda parte è costituita da una raccolta di scritti prodotti tra il 2003 e il 2010 che permettono di completare il quadro della situazione. Ciascun paese ha la sua storia peculiare e le sue vicende interne, ma tutti sono accomunati da alcuni elementi condivisi: il potere dittatoriale dei capi di stato, la corruzione, il totale annullamento della dignità degli individui, il rapporto con l’Occidente, che presenta i dittatori che guidano questi paesi come l’unico modo per scongiurare il rischio di una deriva fondamentalista e che intanto con loro fa affari d’oro. Tahar Ben Jelloun non tralascia neanche di analizzare il ruolo che il fondamentalismo islamico ha e potrebbe rivestire in futuro, come non dimentica di considerare gli interessi che ruotano attorno al petrolio. Al tempo stesso la sua sensibilità di scrittore lo induce a mostrare anche il volto umano della rivolta: l’esasperazione di chi vede calpestata la propria dignità; le aspirazioni dei giovani che sanno che solo la rivoluzione dell’attuale stato delle cose potrà garantire loro un futuro migliore; le vite - spesso molto giovani - spezzate dalle pallottole della polizia che tenta di reprimere le rivolte, mentre una parte di essa schiera con i rivoltosi.
Per ragioni palesi - la rivoluzione non è terminata - questa analisi pubblicata alcuni mesi fa è per certi versi già vecchia, poiché ignora per esempio lo scoppio della guerra in Libia e le rivolte represse nel sangue in Siria. Ciononostante la sua importanza sta nel fatto che l’autore fornisce un quadro chiaro della situazione e dei suoi possibili risvolti, cose che vale la pena avere ben chiare giacché al momento questi paesi sono al centro dell’interesse mondiale e molto in futuro dipenderà dal loro nuovo assetto.
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