“Una situazione difficile, in cui non sembra più esserci spazio per i negoziati e in cui, con l’uscita di scena delle Nazioni Unite, potrebbero anche esserci problemi nell’approvvigionamento di generi di prima necessità”
Agenzia Misna - Raggiunto dalla MISNA a Tripoli, una fonte che chiede di restare anonima per motivi di sicurezza descrive lo stato di quella parte del paese ancora sotto il controllo delle forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. “L’assalto alle rappresentanze diplomatiche di Italia e Regno Unito, sembra essere stata una reazione spontanea a questo stato di malessere generale – prosegue l’interlocutore della MISNA – e sul campo il conflitto si sta inasprendo con un numero crescente di vittime da una parte e dall’altra”. La situazione più difficile resta quella di Misurata da dove nelle ultime ore alcune imbarcazioni sono riuscite a partire dopo aver scaricato aiuti umanitari. Se sul fronte umanitario è la popolazione di questa città a pagare il tributo più pesante anche in termini di perdite umane, è da Tripoli che nelle ultime ore sono arrivate le notizie più significative sullo stato reale del conflitto. La presunta morte di uno dei figli di Gheddafi, Saif al Arab, e di suoi tre nipoti – in seguito a un bombardamento aereo della Nato – ha avuto grande risalto in Libia ed è stata accompagnata dall’assalto alle sedi diplomatiche di Italia e Regno Unito e degli uffici delle Nazioni Unite. Queste ultime hanno deciso di lasciare il paese: un segnale ulteriore del progressivo deteriorasi della situazione.
Agenzia Misna - Raggiunto dalla MISNA a Tripoli, una fonte che chiede di restare anonima per motivi di sicurezza descrive lo stato di quella parte del paese ancora sotto il controllo delle forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. “L’assalto alle rappresentanze diplomatiche di Italia e Regno Unito, sembra essere stata una reazione spontanea a questo stato di malessere generale – prosegue l’interlocutore della MISNA – e sul campo il conflitto si sta inasprendo con un numero crescente di vittime da una parte e dall’altra”. La situazione più difficile resta quella di Misurata da dove nelle ultime ore alcune imbarcazioni sono riuscite a partire dopo aver scaricato aiuti umanitari. Se sul fronte umanitario è la popolazione di questa città a pagare il tributo più pesante anche in termini di perdite umane, è da Tripoli che nelle ultime ore sono arrivate le notizie più significative sullo stato reale del conflitto. La presunta morte di uno dei figli di Gheddafi, Saif al Arab, e di suoi tre nipoti – in seguito a un bombardamento aereo della Nato – ha avuto grande risalto in Libia ed è stata accompagnata dall’assalto alle sedi diplomatiche di Italia e Regno Unito e degli uffici delle Nazioni Unite. Queste ultime hanno deciso di lasciare il paese: un segnale ulteriore del progressivo deteriorasi della situazione.
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