Il sindaco di Sutera lancia una sfida per l’avvio di una complessa struttura pubblica.
Per chi ama la Sicilia, Sutera non e’ un puntolino nel cuore del latifondo nisseno (Caltanissetta) bensì un fulcro di storia, un crogiuolo di razze culture e popoli, un monte che domina una vallata e una citta’ fondata dall’architetto ateniese Dedalo che, secondo la leggenda, qui si sarebbe riparato sfuggendo al labirinto di Creta. Sutera (“salvezza”), dal tempo dei tempi ha protetto i suoi abitanti dalle intemperie naturali e umane, e oggi conserva il fascino della terra baciata dal fuoco estivo di un sole impietoso e da una rigogliosa natura ribelle ma abilmente e amabilmente domata dai suoi abitanti che l’hanno assecondata e rispettata. Al visitatore di passaggio o che ci viene per ristorare il corpo e la mente offre un ricongiungimento con il passato e la storia, indipendentemente dalla propria origine legata ad un punto preciso del mondo. Sutera non e’ superba ma e’ conscia di questa sua unicità e soprattutto, per chi associa ancora la feconda terra siciliana ad un noto fenomeno malavitoso, ci tiene a sottolineare il proprio carattere d’indipendenza da tutto e da tutti, compresi i “birboni” e i prepotenti di turno.
Sutera e i suteresi hanno una devozione religiosa che si esprime architettonicamente nelle ben conservate chiese ma anche nei pregiati manufatti antichi opera di noti artisti dell’Alto Medioevo. Oggi la citta’che ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club - riconoscimento dato solo a pochi comuni italiani per le eccellenze del territorio - e il premio Citta’ per il Verde per la sua valorizzazione del patrimonio naturale, punta sul turismo nazionale ed internazionale con una serie di lavori di restauro e di manutenzione dei monumenti più antichi, nonché di un grande progetto di ingegneria d’avanguardia qual’e’ l’ascensore di accesso al Monte San Paolino. Qui si erge il Santuario Diocesano, orgoglio e simbolo spirituale di questo paese che si raccoglie con le sue case una sull’altra ai piedi del monte e sulla cui vetta siede da oltre cinquecento anni. Il santuario (ad una altezza di 823 metri e da cui si scorge una panoramica mozzafiato di 22 comuni) e’ il culmine di una via crucis cui i pellegrini si sottopongono per giungere alla purificazione attraverso una strada che costeggia il monte: una percorso che esprime il difficile cammino dell’espiazione. L’idea, però, di poterlo raggiungere in modo più confortevole e veloce, al fine di poter essere usufruito da chiunque, ha spinto l’amministrazione comunale a richiedere e successivamente ad accedere a fondi europei che in armonia con il piano regolatore e grazie ad un ambizioso progetto architettonico (visibile sul sito del comune) ha applicato alla montagna un ascensore per raggiungerne la vetta in pochi minuti. L’attuale sindaco Gero Difrancesco, che ha integralmente modificato il progetto ereditato dal suo predecessore bloccato dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali, lancia una sfida ad aziende private (ma anche pubbliche) che siano disposte ad addossarsi i costi di gestione (e di conseguenza ad incassare i profitti) al fine di poter dare l’avvio all’opera ormai in fase di completamento. Attende quindi soltanto l’ok di qualcuno che sappia cogliere le potenzialità di questa importante struttura per poter dare un’ ulteriore spinta centripeta alla città e al santuario gia’ meta di turismo e pellegrinaggio religioso regionale, nazionale ed internazionale. Sutera infatti e’ al centro di una emigrazione massificata degli anni Sessanta ed oggi si trova ad essere il rifugio per chiunque si sia dovuto allontanare forzato dalle circostanze e anela al ritorno e al ricongiungimento con il proprio passato. I suteresi si sono stanziati in ogni continente, e in Europa le comunita’ piu’ popolose risiedono in Inghilterra e Germania. Il sindaco Difrancesco si rivolge anche a questi concittadini e oriundi, alcuni dei quali hanno avuto grande successo grazie alle proprie doti imprenditoriali, come a tutti coloro che hanno a cuore il destino di questo paese che si adagia nella culla della nostra civilta’ e che, per restare in tema di unita’ d’Italia, ha visto sbarcare, non troppo tempo fa, le garibaldine camicie rosse che diedero l’avvio alla riscossa nazionale.
Chiunque desidera maggiori informazioni può visitare il sito:
www.comune.sutera.cl.it
Per chi ama la Sicilia, Sutera non e’ un puntolino nel cuore del latifondo nisseno (Caltanissetta) bensì un fulcro di storia, un crogiuolo di razze culture e popoli, un monte che domina una vallata e una citta’ fondata dall’architetto ateniese Dedalo che, secondo la leggenda, qui si sarebbe riparato sfuggendo al labirinto di Creta. Sutera (“salvezza”), dal tempo dei tempi ha protetto i suoi abitanti dalle intemperie naturali e umane, e oggi conserva il fascino della terra baciata dal fuoco estivo di un sole impietoso e da una rigogliosa natura ribelle ma abilmente e amabilmente domata dai suoi abitanti che l’hanno assecondata e rispettata. Al visitatore di passaggio o che ci viene per ristorare il corpo e la mente offre un ricongiungimento con il passato e la storia, indipendentemente dalla propria origine legata ad un punto preciso del mondo. Sutera non e’ superba ma e’ conscia di questa sua unicità e soprattutto, per chi associa ancora la feconda terra siciliana ad un noto fenomeno malavitoso, ci tiene a sottolineare il proprio carattere d’indipendenza da tutto e da tutti, compresi i “birboni” e i prepotenti di turno.
Sutera e i suteresi hanno una devozione religiosa che si esprime architettonicamente nelle ben conservate chiese ma anche nei pregiati manufatti antichi opera di noti artisti dell’Alto Medioevo. Oggi la citta’che ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club - riconoscimento dato solo a pochi comuni italiani per le eccellenze del territorio - e il premio Citta’ per il Verde per la sua valorizzazione del patrimonio naturale, punta sul turismo nazionale ed internazionale con una serie di lavori di restauro e di manutenzione dei monumenti più antichi, nonché di un grande progetto di ingegneria d’avanguardia qual’e’ l’ascensore di accesso al Monte San Paolino. Qui si erge il Santuario Diocesano, orgoglio e simbolo spirituale di questo paese che si raccoglie con le sue case una sull’altra ai piedi del monte e sulla cui vetta siede da oltre cinquecento anni. Il santuario (ad una altezza di 823 metri e da cui si scorge una panoramica mozzafiato di 22 comuni) e’ il culmine di una via crucis cui i pellegrini si sottopongono per giungere alla purificazione attraverso una strada che costeggia il monte: una percorso che esprime il difficile cammino dell’espiazione. L’idea, però, di poterlo raggiungere in modo più confortevole e veloce, al fine di poter essere usufruito da chiunque, ha spinto l’amministrazione comunale a richiedere e successivamente ad accedere a fondi europei che in armonia con il piano regolatore e grazie ad un ambizioso progetto architettonico (visibile sul sito del comune) ha applicato alla montagna un ascensore per raggiungerne la vetta in pochi minuti. L’attuale sindaco Gero Difrancesco, che ha integralmente modificato il progetto ereditato dal suo predecessore bloccato dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali, lancia una sfida ad aziende private (ma anche pubbliche) che siano disposte ad addossarsi i costi di gestione (e di conseguenza ad incassare i profitti) al fine di poter dare l’avvio all’opera ormai in fase di completamento. Attende quindi soltanto l’ok di qualcuno che sappia cogliere le potenzialità di questa importante struttura per poter dare un’ ulteriore spinta centripeta alla città e al santuario gia’ meta di turismo e pellegrinaggio religioso regionale, nazionale ed internazionale. Sutera infatti e’ al centro di una emigrazione massificata degli anni Sessanta ed oggi si trova ad essere il rifugio per chiunque si sia dovuto allontanare forzato dalle circostanze e anela al ritorno e al ricongiungimento con il proprio passato. I suteresi si sono stanziati in ogni continente, e in Europa le comunita’ piu’ popolose risiedono in Inghilterra e Germania. Il sindaco Difrancesco si rivolge anche a questi concittadini e oriundi, alcuni dei quali hanno avuto grande successo grazie alle proprie doti imprenditoriali, come a tutti coloro che hanno a cuore il destino di questo paese che si adagia nella culla della nostra civilta’ e che, per restare in tema di unita’ d’Italia, ha visto sbarcare, non troppo tempo fa, le garibaldine camicie rosse che diedero l’avvio alla riscossa nazionale.
Chiunque desidera maggiori informazioni può visitare il sito:
www.comune.sutera.cl.it
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