mercoledì, giugno 08, 2011
L'infezione del batterio antibiotico-resistente E-coli, che ha gettato nel panico il mondo intero e gravemente danneggiato il mercato ortofrutticolo europeo, dimostra in maniera inequivocabile il grande potere conseguito in questi ultimi anni dall'industria dell'allevamento intensivo.

Andrea Marciani, per il Movimento "Generazionifuture"

GreenReport - Anche se si cura di mantenere un profilo basso questa industria è, per fatturato, la seconda del pianeta, subito dopo quella degli armamenti. L'Escherichia coli, lo sanno anche i sassi, è un batterio fecale. Tipico dei mammiferi a sangue caldo, è così comune che viene usato nelle analisi delle acque di falda come marcatore di inquinamento da materia fecale. Qualsiasi veterinario, medico o giornalista scientifico che si fosse trovato di fronte ad una contaminazione con questo batterio avrebbe dovuto rivolgere la sua attenzione agli allevamenti intensivi di maiali che, si suppone, nella Germania del nord si trovino in gran copia. L'antibiotico-resistenza di questo particolare ceppo avrebbe dovuto indirizzare immediatamente le ricerche in quella direzione, dato che si sa perfettamente che gli allevamenti intensivi sono le vere fucine di tutti i più micidiali virus e batteri che le autorità sanitarie rinvengono periodicamente sul pianeta.

Infatti, per consentire la sopravvivenza degli animali nelle condizioni di stress intenso a cui queste moderne "Treblinka della sofferenza animale" sottopongo la loro "merce", questi devono essere costantemente trattati con dosi massicce di antibiotici.

La perenne lotta tra i germi e gli antibiotici selezionano sempre nuovi ceppi e usurano così rapidamente tutte le difese che la farmaceutica mette a disposizione dell'uomo, al punto da cominciare a far temere di raggiungere presto una condizione di totale impotenza di questa classe di farmaci.

Questo avviene con il placet di tutte le principali autorità sanitarie mondiali che sull'argomento emettono solo qualche blanda raccomandazione.

Il motivo è evidente, la potenza economica delle grandi Corporations del settore mette tutto a tacere, cosi come fa fare la figura degli idioti ai medici tedeschi, obbligati tutti a cercare nella direzione sbagliata, in una tragica pantomima dei "dodici piccoli indiani".

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