Seminario di Studio promosso dall’Istituto “Vittorio Bachelet” (venerdì 17 presso la Domus Mariae)
Una “questione meridionale” esiste ancora, forse si è aggravata, ed è dunque sempre più forte l’esigenza di studiarla e risolverla in tempi non biblici. Una sfida che si può vincere e che conviene vincere. Come di recente ha sottolineato Mario Draghi, nella sua ultima relazione da Governatore della Banca d’Italia: «dal decollo del Sud può derivare una crescita sostenuta e duratura dell’intera nostra economia. Il divario tra le risorse disponibili (specie umane) e i risultati finora conseguiti ci dicono che c’è un potenziale di sviluppo enorme». Ma non si tratta di una “questione” soltanto meridionale. Va detto che i problemi del Sud sono sovente il derivato di un’Italia intera che versa in una condizione di sclerosi, in cui i giovani non trovano occupazioni adeguate e non sono garantiti, i cervelli fuggono, l’innovazione langue, il merito spesso non viene valorizzato, le sfide della globalizzazione non vengono prontamente fronteggiate. È tutto il Paese che ha una scarsissima capacità di attrazione di investimenti produttivi, dovuta tra l’altro all’inadeguatezza degli apparati pubblici, di cervelli, di manodopera altamente qualificata essenziali per restare competitivi. Nel Mezzogiorno, certo, tutto ciò si manifesta in modo più intenso e più brutale.
Di tutto questo si discuterà al Seminario “Il Mezzogiorno, opportunità e sfida per tutto il Paese”, venerdì 17 giugno, a Roma presso la Domus Mariae, promosso dall’Istituto “Vittorio Bachelet” per lo studio dei problemi sociali e politici, dalla Presidenza nazionale dell’Azione cattolica e dagli universitari della Fuci.
In programma, tra gli altri, gli interventi di Lorenzo Caselli dell’Università di Genova (Del Mezzogiorno non si può fare a meno), Antonio La Spina dell’Università Luiss (Modernizzazione e sviluppo del Mezzogiorno: ostacoli e opportunità), mons. Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati (Un nuovo protagonismo della comunità ecclesiale a servizio della società). Coordina i lavori Gian Candido De Martin, presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto “Vittorio Bachelet”. Le conclusioni sono affidate a Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione cattolica.
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