Bombardamenti aerei della Nato hanno colpito ieri sera e questa notte diverse zone di Tripoli: lo hanno detto alla MISNA religiosi che vivono nella capitale poche ore dopo la diffusione di un bilancio del governo secondo il quale, da marzo, le incursioni dell’Alleanza atlantica hanno causato oltre 700 vittime civili.
Agenzia Misna - “Alcune esplosioni sono state molto forti – dice una fonte della MISNA – forse perché sono stati colpiti depositi di armi o munizioni”. Secondo un portavoce del governo di Tripoli, i raid della Nato hanno provocato finora 718 vittime e 4067 feriti civili. Il responsabile ha anche sostenuto che il colonnello Muammar Gheddafi non è disposto a lasciare il potere prima della firma di un cessate-il-fuoco e dell’avvio di negoziati con il Consiglio nazionale di transizione che da febbraio controlla la Libia orientale.
Secondo le fonti della MISNA, scontri tra forze fedeli a Gheddafi e rivoltosi continuano in diverse regioni dell’ovest, in particolare nelle zone di Nalut e Zintan. Resta area di crisi anche Misurata, circa 200 chilometri a est di Tripoli: secondo il quotidiano inglese “The Guardian”, in questa città ex-ufficiali delle forze speciali britanniche “Sas” raccolgono informazioni di intelligence a beneficio dei rivoltosi e dei comandi Nato.
Agenzia Misna - “Alcune esplosioni sono state molto forti – dice una fonte della MISNA – forse perché sono stati colpiti depositi di armi o munizioni”. Secondo un portavoce del governo di Tripoli, i raid della Nato hanno provocato finora 718 vittime e 4067 feriti civili. Il responsabile ha anche sostenuto che il colonnello Muammar Gheddafi non è disposto a lasciare il potere prima della firma di un cessate-il-fuoco e dell’avvio di negoziati con il Consiglio nazionale di transizione che da febbraio controlla la Libia orientale.
Secondo le fonti della MISNA, scontri tra forze fedeli a Gheddafi e rivoltosi continuano in diverse regioni dell’ovest, in particolare nelle zone di Nalut e Zintan. Resta area di crisi anche Misurata, circa 200 chilometri a est di Tripoli: secondo il quotidiano inglese “The Guardian”, in questa città ex-ufficiali delle forze speciali britanniche “Sas” raccolgono informazioni di intelligence a beneficio dei rivoltosi e dei comandi Nato.
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