della nostra Federica Scorpo

Arrestata martedì insieme con altre dieci persone coinvolte, grazie ad un’operazione dei carabinieri della stazione di Parete e della compagnia di Aversa, la donna pare essere conosciuta per il suo carattere aggressivo e violento. Oltre ad aver ospitato Emilio Di Caterino, insieme ad una sua amica anche lei arrestata, pare che si rivolgesse al boss per organizzare spedizioni punitive ai suoi fidanzati. Uno degli ultimi fidanzati, Giovanni Mola, camorrista pentito, ha raccontato agli investigatori di essere stato minacciato di morte dalla donna se l’avesse coinvolta, dopo aver saputo la sua intenzione di collaborare con la giustizia. Emerge un’immagine di donna gelosa in particolare del boss Di Caterino. Infatti, dopo “un raptus di gelosia” (così definito dagli inquirenti) nei confronti di un’amica, si lascia scappare il vero nome del boss durante un’intercettazione.
La soldatessa Laura Titta aveva svolto l'addestramento presso il reggimento di Ascoli tra il 2009 e il 2010, quando si era arruolata per la prima volta nell'esercito. Fu poi trasferita in una caserma napoletana, e successivamente aveva presentato una domanda di riammissione a seguito della quale stava svolgendo, da 10 giorni, l’addestramento nella caserma di Ascoli. Caserma, e 235° reggimento del Rav di Piceno, ancora sotto torchio quindi, dopo il delitto di Melania Rea: stiamo a vedere se è una pura coincidenza oppure le due vicende sono in qualche modo collegate.
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