Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto allo scrittore Claudio Magris che lo scorso sabato sul Corriere della Sera aveva denunciato l’assuefazione alle tragedie del mare che coinvolgono i migranti in viaggio verso il continente.
Volontariatoggi - Napolitano ha lanciato un appello, che riguarda anche l’Unione europea affinché venga stroncato il traffico di esseri umani, reagendo «con forza» all’indifferenza che sempre più circonda il dramma dell’immigrazione. “Occorre - ha scritto Napolitano - reagire con forza, moralmente e politicamente, all’indifferenza: oggi, e in concreto, rispetto all’odissea dei profughi africani in Libia, o di quella parte di essi che cerca di raggiungere le coste siciliane come porta della ricca – e accogliente? – Europa”. “Stroncare questo traffico, prevenire nuove, continue partenze per viaggi della morte (ben più che «viaggi della speranza”) e aprirsi – regolandola – all’accoglienza: è questo il dovere delle nazioni civili e della comunità europea e internazionale, è questo il dovere della democrazia”.
Il capo dello Stato ha anche sottolineato come “le notizie relative ai duecento, forse trecento esseri umani scomparsi giorni fa in acque tunisine non riuscendo a salvarsi da un barcone travolto dalle onde, sono sparite dai giornali e dai telegiornali prima ancora che si sapesse qualcosa di più sull’accaduto. E con eguale rapidità è sembrata cessare la nostra inquietudine per un fatto così atroce”.
“La comunità internazionale, e innanzitutto l’Unione europea, non possono restare inerti - prosegue Napolitano- dinanzi al crimine che quasi quotidianamente si compie organizzando la partenza dalla Libia, su vecchie imbarcazioni ad alto rischio di naufragio, di folle disperate di uomini, donne, bambini”.
Volontariatoggi - Napolitano ha lanciato un appello, che riguarda anche l’Unione europea affinché venga stroncato il traffico di esseri umani, reagendo «con forza» all’indifferenza che sempre più circonda il dramma dell’immigrazione. “Occorre - ha scritto Napolitano - reagire con forza, moralmente e politicamente, all’indifferenza: oggi, e in concreto, rispetto all’odissea dei profughi africani in Libia, o di quella parte di essi che cerca di raggiungere le coste siciliane come porta della ricca – e accogliente? – Europa”. “Stroncare questo traffico, prevenire nuove, continue partenze per viaggi della morte (ben più che «viaggi della speranza”) e aprirsi – regolandola – all’accoglienza: è questo il dovere delle nazioni civili e della comunità europea e internazionale, è questo il dovere della democrazia”.
Il capo dello Stato ha anche sottolineato come “le notizie relative ai duecento, forse trecento esseri umani scomparsi giorni fa in acque tunisine non riuscendo a salvarsi da un barcone travolto dalle onde, sono sparite dai giornali e dai telegiornali prima ancora che si sapesse qualcosa di più sull’accaduto. E con eguale rapidità è sembrata cessare la nostra inquietudine per un fatto così atroce”.
“La comunità internazionale, e innanzitutto l’Unione europea, non possono restare inerti - prosegue Napolitano- dinanzi al crimine che quasi quotidianamente si compie organizzando la partenza dalla Libia, su vecchie imbarcazioni ad alto rischio di naufragio, di folle disperate di uomini, donne, bambini”.
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