E’ stata probabilmente opera di un gruppo di coloni israeliani, secondo fonti diverse e concordanti, la devastazione di una moschea del villaggio palestinese di Al Mughayyir, nei pressi di Ramallah.
Agenzia Misna - Sulla base di una prima ricostruzione, nella notte tra ieri e oggi, persone di cui è finora ignota l’identità hanno trasportato all’interno della moschea dei vecchi pneumatici cui hanno dato poi fuoco. Sulle pareti hanno invece lasciato alcune scritte in ebraico: “Il prezzo da pagare” e “Alei Ayin”. La prima scritta non è una novità ed è stata usata di recente in episodi analoghi, in particolare ogni qual volta sono state esercitate azioni restrittive su colonie israeliane all’interno dei Territori palestinesi; la seconda è invece il nome della più vicina colonia.
Condannando l’episodio, il ministro dell’Autorità nazionale palestinese per gli affari religiosi, Mahmoud Al Habbash, ha detto che esso “rivela quale gravità abbiano raggiunto gli attacchi dei coloni contro i luoghi sacri palestinesi”. Condanne sono state espresse dai massimi vertici palestinesi, dal Gran Mufti di Gerusalemme che ha visitato la moschea, dalla Coalizione nazionale cristiana. Sul fatto è intervenuto anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando di “un atto criminale”. Rappresentanti della società civile israeliana hanno invitato le autorità a più decise azioni contro la violenza dei coloni.
[GB]
Agenzia Misna - Sulla base di una prima ricostruzione, nella notte tra ieri e oggi, persone di cui è finora ignota l’identità hanno trasportato all’interno della moschea dei vecchi pneumatici cui hanno dato poi fuoco. Sulle pareti hanno invece lasciato alcune scritte in ebraico: “Il prezzo da pagare” e “Alei Ayin”. La prima scritta non è una novità ed è stata usata di recente in episodi analoghi, in particolare ogni qual volta sono state esercitate azioni restrittive su colonie israeliane all’interno dei Territori palestinesi; la seconda è invece il nome della più vicina colonia.
Condannando l’episodio, il ministro dell’Autorità nazionale palestinese per gli affari religiosi, Mahmoud Al Habbash, ha detto che esso “rivela quale gravità abbiano raggiunto gli attacchi dei coloni contro i luoghi sacri palestinesi”. Condanne sono state espresse dai massimi vertici palestinesi, dal Gran Mufti di Gerusalemme che ha visitato la moschea, dalla Coalizione nazionale cristiana. Sul fatto è intervenuto anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando di “un atto criminale”. Rappresentanti della società civile israeliana hanno invitato le autorità a più decise azioni contro la violenza dei coloni.
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