La comunità internazionale si impegni senza indugio a sconfiggere la fame, contrastando le speculazioni sul cibo: è il vibrante appello levato stamani da Benedetto XVI. L’occasione è stata offerta al Papa dall’udienza, in Vaticano, ai partecipanti alla 37.ma Conferenza della Fao.
Radio Vaticana - Nel suo intervento, il Pontefice si è soffermato sull’importanza di un modello di sviluppo che rispetti la dignità della persona umana e non ceda allo sfruttamento frenetico delle risorse naturali. Il Papa ha ringraziato il direttore generale uscente, Jacques Diouf, ed ha rivolto un caloroso augurio al neo direttore della Fao, il brasiliano José Graziano da Silva. Il servizio di Alessandro Gisotti: ascolta
L’attuale momento di crisi richiede “ogni sforzo per concorrere ad eliminare la povertà”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI che, parlando all’organo direttivo della Fao, ha innanzitutto ribadito l’impegno della Chiesa cattolica a rispondere alle necessità dei più bisognosi. Quindi, il Papa ha sviluppato una riflessione sulle cause profonde del dramma della fame, che, ha tenuto a sottolineare, non può essere visto “in chiave esclusivamente tecnica”:
“La pauvreté, le sous-développement et donc la faim sont…
La povertà, il sottosviluppo e quindi la fame – ha avvertito – sono spesso il risultato di atteggiamenti egoistici” e ha ribadito che il “mancato accesso al cibo” si traduce “nella negazione del diritto primario di ogni persona a nutrirsi e quindi ad essere libero dalla fame”. Come possiamo tacere, ha soggiunto, che “anche il cibo è diventato oggetto di speculazioni o è legato agli andamenti di un mercato finanziario che, privo di regole certe e povero di principi morali, appare ancorato al solo obiettivo del profitto?”
“L’alimentation est une condition qui concerne...
L’alimentazione – ha detto ancora – è una condizione che tocca il fondamentale diritto alla vita”. Garantirla significa dunque “agire direttamente e senza indugio su quei fattori che nel settore agricolo gravano in modo negativo”. E questo, ha osservato, “pur in presenza di una produzione alimentare globale che, secondo la Fao e autorevoli esperti, è in grado di sfamare la popolazione mondiale”. Il Papa ha così rivolto un pensiero speciale ai “milioni di bambini che sono le prime vittime di questa tragedia”. Bambini, ha detto, “condannati ad una morte precoce, ad un ritardo nel loro sviluppo fisico e psichico o costretti a forme di sfruttamento pur di ricevere un minimo di nutrimento”. Di qui, l’esortazione a favorire una “coerente concezione dello sviluppo” non limitandosi ad aiuti solo in caso di emergenze:
“Le cadre International et les fréquentes…
Il quadro internazionale e le ricorrenti apprensioni determinate da instabilità e dall’aumento dei prezzi – ha affermato il Papa – domandano risposte concrete e necessariamente unitarie per conseguire risultati che singolarmente gli Stati non possono garantire”. Questo, ha soggiunto, “significa fare della solidarietà un criterio essenziale per ogni azione politica e strategia, così da rendere l’attività internazionale” di “effettivo servizio all’intera famiglia umana ed in particolare agli ultimi”. Ancora, ha evidenziato il Papa, è “urgente un modello di sviluppo che consideri non solo l’ampiezza economica dei bisogni o l’affidabilità tecnica delle strategie”, ma “anche la dimensione umana di ogni iniziativa”, “facendo leva sul richiamo etico a ‘dar da mangiare agli affamati’ che appartiene al sentimento di compassione e di umanità iscritto nel cuore di ogni persona e che la Chiesa ha inserito tra le opere di misericordia”:
“Dans cette perspective, les institutions de la communauté...
In tale prospettiva – è stata la sua esortazione – le istituzioni della comunità internazionale sono chiamate” a “sostenere i valori propri della dignità umana eliminando atteggiamenti di chiusura e senza lasciare spazio a istanze particolari fatte passare come interessi generali”. Anche la Fao, ha detto il Papa, “è chiamata a rilanciare la propria struttura liberandola da ostacoli che l’allontanano dall’obiettivo indicato dalla sua Costituzione di garantire la crescita nutrizionale, la disponibilità della produzione alimentare, lo sviluppo delle aree rurali, così da assicurare all’umanità la libertà dalla fame”. In questo impegno, ha evidenziato, “diventa essenziale una piena sintonia dell’Organizzazione con i governi nell’orientarne e nel sostenerne le iniziative”. Il Papa ha inoltre messo l’accento sul valore della famiglia rurale. Un modello, ha detto, “non solo di lavoro, ma di vita e di espressione concreta della solidarietà”. Infine, ha rinnovato l’esortazione alla Fao a perseguire l’obiettivo della “sicurezza alimentare”:
“La garantir aux générations actuelles...
“Garantirla alle presenti generazioni ed a quelle che verranno – ha detto il Papa – significa anche tutelare da un frenetico sfruttamento le risorse naturali poiché la corsa al consumo ed allo spreco sembra ignorare ogni attenzione verso il patrimonio genetico e le diversità biologiche, tanto importanti per le attività agricole”.
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