Si era dato alla fuga su un furgone rubato, finendo così per investire l'auto su cui viaggiava il ragazzo, uccidendolo. Per la Corte d'Assise d'appello di Roma è omicidio volontario.
Roma - Alla fine si è giunti alla sentenza definitiva per quanto accaduto la notte dell'ormai lontano 18 luglio 2008, quando un moldavo intento a sfuggire ad un controllo stradale investì col furgone che aveva rubato l'auto su cui viaggiava un ragazzo, rimasto ucciso nello scontro. In un primo momento l'imputato era stato condannato in primo grado a 16 anni per omicidio volontario, ma in appello la pena fu poi rivista e ridotta: omicidio colposo aggravato, solo 8 anni e mezzo da scontare.
Ma per la Cassazione le motivazioni della sentenza d'appello non erano soddisfacenti e fu disposto un nuovo processo, che oggi ha dato una risposta definitiva ai familiari della vittima: per la Corte d'Assise d'appello di Roma è omicidio volontario e il moldavo dovrà scontare 15 anni e mezzo di prigione.
Se spesso ci si lamenta per la leggerezza delle pene inflitte dal nostro sistema giuridico, in questo caso la Giustizia ha fatto il suo corso e nella misura in cui doveva essere esercitata.
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