Dopo mesi di silenzio Irina Lucidi, mamma delle gemelline scomparse, si racconta al settimanale Oggi
E’ stata una vera e propria punizione quella che Matthias Shepp ha inflitto all’ex moglie: toglierle le figlie, Alessia e Livia, di soli 6 anni, rapirle e ucciderle, almeno secondo quanto dichiarato in una lettera. Poi anche lui si è tolto la vita sotto un treno a Cerignola. Un piano ben studiato per punire l’ex-moglie che lo aveva abbandonato, un viaggio della “follia” per toglierle ciò che per lei era più importante: le figlie. Irina Lucidi però non perde la speranza di rivedere Alessia e Livia, e si racconta al settimanale Oggi. Parla della crisi con il marito, diventato così duro e autoritario da esasperare il clima in famiglia fino a sfociare nella tragedia: "Voleva colpire me. Io per lui non esistevo, ma quando ha capito che non sarei tornata, ha concepito per me questa punizione estrema. Adesso voglio scoprire come l’ha fatto. Come ha potuto farlo. Un giorno, spero presto, lo scopriremo… Il viaggio di Matthias con tutte le possibili variazioni di percorso è stato ricostruito. Si va per esclusione… Da una trentina di scenari iniziali, ne sono rimasti pochissimi ancora attuali. Ho fiducia".
La separazione avvenuta nel 2010 tra i due coniugi aveva distrutto anni d’amore: "Era autoritario - racconta Irina - l'altro non esisteva. Le persone non avevano identità, erano pedine e dovevano fare quello che diceva lui. Uno dei terreni di scontro era l’educazione di Alessia e Livia. Matthias aveva 100 milioni di regole. Su tutto. Aprire il frigo, mangiare, giocare, ogni cosa andava fatta secondo uno schema…La sera era uno dei momenti peggiori. Non si poteva fare mai niente perché c'era lui che irreggimentava tutto e tutti. Si doveva mangiare alle 7 e non dopo, poi lavarsi, mettersi in pigiama, guardare un po' di tv, andare a letto, raccontare una storia e per le nove spegnere la luce. E guai a trasgredire".
Neanche la terapia di coppia aveva aiutato la famiglia: "Non è servito a niente. Quel che lui non sopportava era la mia indipendenza, e per contrastarla esasperava il lato autoritario del suo carattere. Finché la corda si è spezzata". E ciò ha fatto scattare in Matthias Shepp il piano diabolico: rapire le bambine e ucciderle o comunque non lasciare traccia di loro, farle scomparire nel nulla. La più grande delle punizioni per una madre, che tuttavia continua a sperare e crederci. Anche se, già da qualche settimana, si parla di chiudere le indagini, ormai ad un punto morto.
Il mistero delle gemelline quindi rimane ancora tale, e non c’è alcuna notizia o indizio che sembra giustificare nuove indagini. Anzi, le ricerche sempre in procinto di fermarsi definitivamente. Eppure c’è ancora speranza…
E’ stata una vera e propria punizione quella che Matthias Shepp ha inflitto all’ex moglie: toglierle le figlie, Alessia e Livia, di soli 6 anni, rapirle e ucciderle, almeno secondo quanto dichiarato in una lettera. Poi anche lui si è tolto la vita sotto un treno a Cerignola. Un piano ben studiato per punire l’ex-moglie che lo aveva abbandonato, un viaggio della “follia” per toglierle ciò che per lei era più importante: le figlie. Irina Lucidi però non perde la speranza di rivedere Alessia e Livia, e si racconta al settimanale Oggi. Parla della crisi con il marito, diventato così duro e autoritario da esasperare il clima in famiglia fino a sfociare nella tragedia: "Voleva colpire me. Io per lui non esistevo, ma quando ha capito che non sarei tornata, ha concepito per me questa punizione estrema. Adesso voglio scoprire come l’ha fatto. Come ha potuto farlo. Un giorno, spero presto, lo scopriremo… Il viaggio di Matthias con tutte le possibili variazioni di percorso è stato ricostruito. Si va per esclusione… Da una trentina di scenari iniziali, ne sono rimasti pochissimi ancora attuali. Ho fiducia".
La separazione avvenuta nel 2010 tra i due coniugi aveva distrutto anni d’amore: "Era autoritario - racconta Irina - l'altro non esisteva. Le persone non avevano identità, erano pedine e dovevano fare quello che diceva lui. Uno dei terreni di scontro era l’educazione di Alessia e Livia. Matthias aveva 100 milioni di regole. Su tutto. Aprire il frigo, mangiare, giocare, ogni cosa andava fatta secondo uno schema…La sera era uno dei momenti peggiori. Non si poteva fare mai niente perché c'era lui che irreggimentava tutto e tutti. Si doveva mangiare alle 7 e non dopo, poi lavarsi, mettersi in pigiama, guardare un po' di tv, andare a letto, raccontare una storia e per le nove spegnere la luce. E guai a trasgredire".
Neanche la terapia di coppia aveva aiutato la famiglia: "Non è servito a niente. Quel che lui non sopportava era la mia indipendenza, e per contrastarla esasperava il lato autoritario del suo carattere. Finché la corda si è spezzata". E ciò ha fatto scattare in Matthias Shepp il piano diabolico: rapire le bambine e ucciderle o comunque non lasciare traccia di loro, farle scomparire nel nulla. La più grande delle punizioni per una madre, che tuttavia continua a sperare e crederci. Anche se, già da qualche settimana, si parla di chiudere le indagini, ormai ad un punto morto.
Il mistero delle gemelline quindi rimane ancora tale, e non c’è alcuna notizia o indizio che sembra giustificare nuove indagini. Anzi, le ricerche sempre in procinto di fermarsi definitivamente. Eppure c’è ancora speranza…
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