Google News, nella sua versione in inglese, si è dotato di un nuovo meccanismo di classificazione, evidenziazione e condivisione dei propri interessi di lettura: il “badge”
Nbtimes - Per averlo, bisogna fare due cose: la prima è quella di concedere a Google di registrare la cronologia delle pagine che si visitano. Vi è un’apposita pagina in cui essa può essere attivata. Molti non l’attivano per il timore che essa consegni a Google ancor più dati circa la propria attività sul Web e in effetti così è: come si può osservare dalla figura a sinistra, Google vi conserva non soltanto le pagine visitate con data e ora ma, al suo interno, tutto ciò che è possibile ricavare. Viene, inoltre, suddivisa per tipologie: Web, Immagini, Prodotti, Notizie, Link sponsorizzati, insomma tutte le categorie di informazioni in cui BigG classifica i contenuti che indicizza.
Il “badge” si forma, dunque, automaticamente attraverso un’analisi automatizzata della cronologia. Basta leggere abbastanza articoli su un determinato argomento e i badge inizieranno a comparire. Continuando a leggere sugli stessi temi, ogni badge potrà “crescere di livello”: si parte dal bronzo, poi c’è l’argento, l’oro e il più “prestigioso”, battezzato ultimate.
Tutto questo Google lo spiega in una pagina di aiuto – per il momento solo in inglese – in cui include anche il filmato incorporato in fondo a questo testo. La formazione dei badge è molto dettagliata ed essi “evolvono” proprio in funzione della propria attività di lettura.
Al di là dei dati implicitamente consegnati a Google facendogli “registrare” la propria attività, vi sono comunque delle caratteristiche utili. Per esempio, essendo tutto categorizzato, il badge consente di cliccare in qualsiasi momento su quella categoria e leggere nuovi contenuti rigorosamente ricadenti nella medesima classificazione.
Una volta che un badge si è sufficientemente definito, cliccando su di esso lo si può trasformare in un’autentica sezione personalizzata di Google News, migliorando così ulteriormente l’organizzazione delle proprie letture attraverso lo sfoltire quelle fonti che meno si sono consultate e arricchendo, invece, quelle incentrate sui temi più di interesse.
Qualora un determinato badge non interessi più, è possibile eliminarlo cliccando sulla “X”. Se, invece, si riscontra che esso si è “formato” rispecchiando bene un proprio interesse, lo stesso badge può addirittura essere condiviso (normalmente i badge sono “privati”, legati solo al proprio account): “Potete scegliere di condividere uno specifico badge della vostra collezione passandovi sopra il puntatore del mouse e cliccando su una delle icone di condivisione. Ciò fatto, la condivisione comporterà che si sappia il nome e il livello del badge (bronzo, argento, ecc., ndR) nonché il numero di articoli letti su quel tema. I vostri amici, tuttavia, non sapranno quali specifici articoli avete letto”, spiegano da Google.
Spiace solo constatare, al di là di ogni considerazione in merito alla privacy e all’ulteriore personalizzazione della “faccia” del Web che Google offre all’internauta, che su Google News Italia continua a non esserci alcuna particolare miglioria: ad oggi, le due diverse versioni di Google News si sono differenziate talmente tanto da essere davvero difficile credere si tratti dello stesso “prodotto”.
Nbtimes - Per averlo, bisogna fare due cose: la prima è quella di concedere a Google di registrare la cronologia delle pagine che si visitano. Vi è un’apposita pagina in cui essa può essere attivata. Molti non l’attivano per il timore che essa consegni a Google ancor più dati circa la propria attività sul Web e in effetti così è: come si può osservare dalla figura a sinistra, Google vi conserva non soltanto le pagine visitate con data e ora ma, al suo interno, tutto ciò che è possibile ricavare. Viene, inoltre, suddivisa per tipologie: Web, Immagini, Prodotti, Notizie, Link sponsorizzati, insomma tutte le categorie di informazioni in cui BigG classifica i contenuti che indicizza.
Il “badge” si forma, dunque, automaticamente attraverso un’analisi automatizzata della cronologia. Basta leggere abbastanza articoli su un determinato argomento e i badge inizieranno a comparire. Continuando a leggere sugli stessi temi, ogni badge potrà “crescere di livello”: si parte dal bronzo, poi c’è l’argento, l’oro e il più “prestigioso”, battezzato ultimate.
Tutto questo Google lo spiega in una pagina di aiuto – per il momento solo in inglese – in cui include anche il filmato incorporato in fondo a questo testo. La formazione dei badge è molto dettagliata ed essi “evolvono” proprio in funzione della propria attività di lettura.
Al di là dei dati implicitamente consegnati a Google facendogli “registrare” la propria attività, vi sono comunque delle caratteristiche utili. Per esempio, essendo tutto categorizzato, il badge consente di cliccare in qualsiasi momento su quella categoria e leggere nuovi contenuti rigorosamente ricadenti nella medesima classificazione.
Una volta che un badge si è sufficientemente definito, cliccando su di esso lo si può trasformare in un’autentica sezione personalizzata di Google News, migliorando così ulteriormente l’organizzazione delle proprie letture attraverso lo sfoltire quelle fonti che meno si sono consultate e arricchendo, invece, quelle incentrate sui temi più di interesse.
Qualora un determinato badge non interessi più, è possibile eliminarlo cliccando sulla “X”. Se, invece, si riscontra che esso si è “formato” rispecchiando bene un proprio interesse, lo stesso badge può addirittura essere condiviso (normalmente i badge sono “privati”, legati solo al proprio account): “Potete scegliere di condividere uno specifico badge della vostra collezione passandovi sopra il puntatore del mouse e cliccando su una delle icone di condivisione. Ciò fatto, la condivisione comporterà che si sappia il nome e il livello del badge (bronzo, argento, ecc., ndR) nonché il numero di articoli letti su quel tema. I vostri amici, tuttavia, non sapranno quali specifici articoli avete letto”, spiegano da Google.
Spiace solo constatare, al di là di ogni considerazione in merito alla privacy e all’ulteriore personalizzazione della “faccia” del Web che Google offre all’internauta, che su Google News Italia continua a non esserci alcuna particolare miglioria: ad oggi, le due diverse versioni di Google News si sono differenziate talmente tanto da essere davvero difficile credere si tratti dello stesso “prodotto”.
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