martedì, luglio 05, 2011
In evidenza fratture alle costole e traumi cranici. Non è ancora chiaro se il decesso sia avvenuto - come sostengono i familiari - a causa delle percosse degli agenti.

PeaceReporter - Nessuna risposta definitiva alle domande che circondano la morte di Michele Ferrulli, il cinquantunenne di Milano deceduto il 30 giugno scorso subito dopo un controllo di polizia. Dall'esame autoptico - effettuato questa mattina all'Istituto di medicina legale milanese dai medici Gentilomo e Burgazzi - non sono emerse lesioni evidenti agli organi interni, ma sono state riscontrate fratture alle costole e traumi cranici. Secondo i medici, il decesso è avvenuto per un arresto cardiocircolatorio.

Per il legale della famiglia, Fabia Lovati, l'autopsia avrebbe reso evidenti i segni dell'uso della forza da parte della polizia: le contusioni alla testa sarebbe compatibili con la caduta a terra (nel momento in cui l'uomo è stato ammanettato), e resta da stabilire se le fratture alle costole siano state davvero causate dal massaggio cardiaco effettuato per rianimarlo.

Tocca ora al pm Gaetano Ruta capire se l'infarto sia stato causato dalla concitazione dovuta alla resistenza opposta da Ferrulli agli agenti, o se invece a ucciderlo siano stati i colpi ricevuti dai poliziotti, responsabili in questo caso di un uso eccessivo della forza. Si attendono ora i risultati dell'esame istologico sui tessuti cardiaci.

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